Yvan vola alto come Superman

L’ultimo singolo di Ivan Donatiello cantautore indie di Rocca San Felice

Il cantautore indie Ivan Donatiello
Il cantautore indie Ivan Donatiello
di Massimo Roca
Mercoledì 27 Marzo 2024, 00:00
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“Se mi faccio di te / io volo alto come Superman Superman / Io volo oltre ogni limite”: con un inciso che entra subito in testa ritorna Yvan, al secolo Ivan Donatiello, cantautore indie che da Rocca San Felice ha trovato la sua dimensione di vita e musicale al quartiere San Lorenzo a Roma.

Il brano è uscito venerdì scorso sui digital store prodotto da Ivan Donatiello, Alessandro Sax, Matteo Gabbianelli, Mattia De Riu e distribuito da Ada Music Italy. Una canzone sull’amore? «Assolutamente no. Potrebbe sembrare, ma non ha nulla a che fare con l’amore» racconta l’autore. «In realtà parla di fiducia, di quanto sia importante che qualcuno possa credere in te. Tempo fa ho vissuto un periodo abbastanza buio. Scrivevo poco, non ero molto propenso alla musica a causa di una serie di vicissitudini. Poi mi sono reso conto di avere acquisito una forza insperata quando ho sentito la vicinanza di determinate persone. Ci sono persone in grado di stimolare, di far venir fuori quel superpotere che molto spesso si nasconde dietro quelle insicurezze, quelle situazioni della vita che ci limitano. Credo ci sia sempre bisogno di una persona che ti sia vicino, che può essere un amico, un compagno, una compagna, un familiare, un genitore che ti sproni, che ti dia la forza di continuare, di andare avanti, specie in quei momenti insomma bui in cui tu quella forza proprio non ce l'hai».

Parole ma anche musica: «Il mio background è quello alternativo degli anni duemila, che tendo a riproporre in chiave contemporanea.

Credo che il risultato sia uno stile abbastanza personale. Forse è un miscuglio di diecimila cose. Una manciata di singoli che saranno chiamati a raccolta: «Dovrei arrivare a chiusura di questo percorso, spero a settembre-ottobre. Ho già registrato altri brani accomunato dalla stessa atmosfera musicale. Poi virerò su un altro percorso».

I social e gli streaming una giungla: «Si è creato questo sistema di ricerca del numero. Ma molte volte questi numeri sono numeri di rotazione. Nel senso che, ad esempio Spotify ti manda la tua canzone a suo piacimento. Magari a te risultano ascolti anche quelle di persone che ti skippano dopo un secondo. Hai duecentomila ascolti, ma in realtà non ti si fila nessuno, oppure ne hai ventimila e sono tutti “veri”». C’è un rifiorire di musica live a livello di big: un’esplosione di tour. Il discorso è più complesso nel mondo degli indipendenti e dei live club: «Da questo punto di vista anche la realtà musicale romana è un po’ calata dopo la pandemia». I primi passi di Donatiello sono stati in Irpinia con varie band rock e progressive. Yvan è stato folgorato dal concerto di Bruce Springsteen del 2009 a Roma. Una rivoluzione artistica, ma anche di vita. Si è stabilito a Roma dove insegue il suo sogno in musica. Alla base di tutto c’è stato l’incontro con il produttore Matteo Gabbianelli (leader dei Kutso): il rock ed il pop si sono fusi insieme creando qualcosa di nuovo. “Cosa mi frega” “Somigli a Johnny Depp”, “Il porno di Belen” e “Cuba”, i brani con cui ha saputo farsi conoscere dal vivo e su internet. Poi sono arrivati “Top verde”. “Le luci spente” ed altri: «Ho registrato altri brani ma le mie pubblicazione continueranno in questo modo. Nell’epoca dei singoli, l’album è un lusso che posso permettermi. Penso di arrivare a chiudere questo filone entro settembre per poi passare a fare altro dal punto di vista musicale». Questa settimana doppio appuntamento live: domani il Superman release party al Bar Celestino 1904 a Roma, venerdì a San Giovanni Rotondo.

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