Apice, l'Archeoclub rilancia la relazione di Borriello: «I cedri dell'Himalaya sono sani»

La nota a firma del presidente dell'associazione Alessio Errico

L'agronomo Borriello
L'agronomo Borriello
Venerdì 6 Ottobre 2023, 19:06
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Tiene banco il nodo abbattimento dei cedri dell’Himalaya ad Apice. «Dopo l'ipotesi di abbattimento di dieci cedri dell'Himalaya (nome scientifico Cedrus deodara) - sottolinea in una nota il presidente dell'Archeoclub di Apice “Apicium” Alessio Errico -, esternata dall'amministrazione Pepe in un incontro pubblico e supportata da una relazione tecnica commissionata dal Comune di Apice, l'Archeoclub di Apice ha incaricato ad effettuare una seconda indagine visiva e perizia tecnica volta a ricercare un ulteriore parere sul grado di pericolosità relativo alla stabilità degli esemplari di Cedrus deodara di Corso del Progresso». E aggiunge: «Ringrazio a nome mio e di tutta l'associazione l'agronomo Rino Borriello, vice presidente nazionale Aivep (Associazione italiana verde pensile), nonché uno dei massimi esperti a livello nazionale del verde pubblico e nella pianificazione agro-ambientale del territorio, per aver accettato l'incarico ed aver messo a disposizione la sua esperienza e professionalità a titolo gratuito. Si ringrazia anche l'architetto Ignazio Errico per aver presenziato al sopralluogo sempre a titolo gratuito.  Borriello - evidenzia Errico - nella sua relazione tecnica redatta in seguito a un'indagine visiva effettuata il 2 ottobre, ha ribaltato la perizia del tecnico incaricato dal Comune di Apice in merito allo stato di salute dei dieci Cedrus deodara».

Lo stesso Borriello ha certificato che «nel sopralluogo, i Cedrus deodara si mostravano in ottime condizioni vegetative e con un quadro fitopatologico quasi inesistente. Non mostravano i sintomi di malattie debilitanti tipiche delle conifere, né i segni della presenza di parassiti, significativamente dannosi per le stesse. L'unico danno che appare evidente era la rottura del cordolo del marciapiede, dopo l'accrescimento secondario della parte basale dei tronchi. All'errore di progettazione si può immediatamente adottare una facile risoluzione con lo spostamento del cordolo stesso nella direzione opposta agli alberi. Si evidenzia che le operazioni di abbattimento di qualsiasi albero non possono prescindere da un'attenta valutazione strutturale che ascriva lo stesso aduna conclamata classe di pericolo». Come ribadiscono dalla stessa associazione, l'agronomo ha più volte citato la sentenza 9178 della quinta sezione del Consiglio di Stato, la quale stabilisce che gli interventi di abbattimento «si devono limitare a casi aventi i presupposti della necessità e dell’urgenza» e che «il provvedimento si deve necessariamente fondare su un'eccezionale situazione di pericolo». «Dall’analisi visiva effettuata - ha concluso Borriello - non emerge la presenza di elementi di preoccupazione sotto gli aspetti fitopatologici, morfologici e urbanistici dei soggetti esaminati».

L’Archeoclub di Apice ha inoltre provveduto a inviare al protocollo del Comune di Apice la relazione dell'agronomo e docente universitario.

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