Depuratori Benevento, 9 indagati:
«Delibera illegittima»

Depuratori Benevento, 9 indagati: «Delibera illegittima»
Mercoledì 16 Marzo 2022, 08:51 - Ultimo agg. 20:55
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L'inchiesta sulla Gesesa, la società che gestisce il servizio idrico e di depurazione in città e in alcuni centri della provincia, vede confermato un capitolo bis con 9 indagati. L'avviso di conclusione delle indagini è stato notificato a Piero Ferrari, fino al gennaio 2019 ad di Gesesa, Oreste Montano, ingegnere, Giovanni Colucci, commissario straordinario dell'Ato Calore-Irpino e dall'ottobre del 2018 commissario liquidatore dello stesso, Mario Pasquariello, nel 2018 (all'epoca dei fatti), assessore comunale ai lavori pubblici (come oggi), Maurizio Perlingieri, dirigente del settore lavori pubblici del Comune, Giovanni Moriello, geologo, Giovanni Quarantiello, capogruppo in consiglio comunale di una delle liste a supporto del sindaco Mastella, primo firmatario di un emendamento sottoscritto anche da altri rappresentanti del consiglio, Giovanni Tretola, capo tecnico della Gesesa, Pasquale Schiavo, responsabile servizio manutenzione della Gesesa.

Diverse le ipotesi di reato contestate: per Ferrari, Colucci, Montano, Pasquariello, Perlingieri e Quarantiello quella di abuso d'ufficio, prospettata per la delibera del 2018.

In particolare Pasquariello l'aveva proposta alla giunta che l'aveva approvata, come del resto il Consiglio. La delibera individuava la Gesesa, come gestore del Servizio idrico integrato. Un'iniziativa ritenuta illegittima dagli inquirenti, secondo i quali l'affidamento sarebbe dovuto andare solo a società interamente pubbliche. Per Moriello e Schiavo, in concorso con Montano e Ferrari, è ipotizzato l'abuso d'ufficio, per Tretola, in concorso con Ferrari, Montano e Schiavo, l'accusa è di falso in relazione allo studio di prefattibilità tecnica ed economica del sistema depurativo di Benevento. Infine, per Ferrari, Colucci e Montano si ipotizza una presunta turbativa di gara.

L'indagine, coordinata dal procuratore Aldo Policastro e dal sostituto procuratore Assunta Tillo, aveva visto a fine dicembre stabilire alcuni interrogatori. La Procura, inoltre, aveva fatto ricorso al Riesame contro il no del Gip all'adozione della misura degli arresti domiciliari nei confronti di Ferrari, Colucci e Montano. Altro ricorso della Procura è relativo all'annullamento, deciso dal Riesame, di un maxi sequestro a carico della Gesesa. Il Riesame di Benevento infatti aveva accolto il ricorso contro il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente di denaro, di beni mobili e immobili per 78.210.529 euro nella disponibilità della Gesesa. Il sequestro a novembre era stato chiesto sempre dalla Procura e dal sostituto Tillo ed era stato adottato dal Gip Loredana Camerlengo. Ora gli indagati hanno venti giorni a disposizione per chiedere di essere interrogati o produrre memorie difensive, poi la Procura procederà alle eventuali richieste di rinvio a giudizio.

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Le indagini sulla Gesesa avevano consentito di acquisire elementi in ordine a una presenza diffusa di scarichi diretti dalle fogne dei comuni di Benevento e della provincia nei fiumi Calore e Sabato, dovuta, in alcuni casi, all'assenza di depuratori, con immissione di reflui inquinanti direttamente nei corsi d'acqua, in altri al non corretto funzionamento dei depuratori esistenti. Per la Procura «si è ritenuto che venivano tutelati soltanto gli interessi privatistici di carattere economico dell'azienda a discapito del bene comune rappresentato dalla necessità di evitare che reflui inquinati o comunque non conformi a legge finissero nei corsi idrici». La chiusura delle indagini per il troncone principale risale allo scorso 16 luglio. Ora si è in attesa delle richieste finali. Gli indagati sono 24.

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