Non è un pesce d'aprile, ma una di quelle scoperte particolari dell'indomito Clemente Mastella. C'è un pezzo di Benevento in Francia. Una parte del Sannio nella regione della Nuova Aquitania, dipartimento Creuse. È una piccola cittadina di appena 861 abitanti che si chiama proprio come il capoluogo sannita: Benévént, con l'aggiunta di L'Abbaye.
E il sindaco Mastella ha pensato di affratellare le due località, in un formale gemellaggio che ci ha messo quattro anni per essere perfezionato. Tempi della burocrazia, ma l'idea è arrivata al traguardo. Per tre giorni, una delegazione di trenta cittadini di Benévént con in testa il sindaco Andrè Mavigner è ospite dell'amministrazione beneventana. Fraternité gemellata, anche dopo la scoperta che lo storico e brevettato liquore «Strega» ha il suo omologo francese nel distillato «La Beneventine». Nazionalismi a parte, il colore è giallo uguale, il sapore dicono molto simile. Ma andrebbe assaggiato.
Il sindaco Mastella, che ha voluto il gemellaggio, parla di comuni esperienze di spopolamento da uguali zone interne e auspica un avvio di collaborazione tra l'Unisannio e l'università di Limoges. Cultura e sacro, se il mistico anello di congiunzione tra le due realtà è san Bartolomeo patrono di Benevento. Le reliquie principali sono custodite nell'omonima basilica sannita, ma un pezzettino si trova nell'abbazia costruita nel 1028 a Benévént, che allora si chiamava Segundelas e poi, proprio per l'origine del frammento, modificò il nome ispirandolo alla città italiana. Potenza della storia e di un santo apostolo di Gesù che, secondo gli studiosi, ha reliquie sparse in ben 11 località diverse. A Benevento, naturalmente, i frammenti più consistenti. E da ieri Benévént è gemellata con la più grande Benevento che di abitanti ne ha qualcosa come oltre 55mila in più della sua omonima francese.
In tempi di qualche frizione tra Italia e Francia, il gemellaggio tra le due Benevento suona come un beneagurante ramoscello d'ulivo pasquale. E Mastella ne annuncia le prossime scadenze: «A giugno, una nostra delegazione farà loro visita, poi ci saranno i soggiorni studio reciproci di dieci ragazzi. Sarà un dialogo di scambi e esperienze, quanto più opportuno in un momento in cui alcune vicende sembrano dividere Italia e Francia».
Si ricomincia dalle aree interne, dunque. Da due culture che si ritrovano, pensando di gemellare anche i rispettivi festival-spettacolo. In questi giorni la delegazione francese è rimasta incantata dall'Arco di Traiano, dal Teatro Romano e dalla chiesa di Santa Sofia che non a caso è patrimonio dell'Unesco. E, poiché tradizioni e cultura non possono fare a meno della storia culinaria, non suona strano che l'unico pizzaiolo di Benévént si faccia spedire la materia prima per il suo lievito proprio dal Sannio. Naturalmente è entusiasta dell'iniziativa la console francese a Napoli Lise Moutoumalaya, che per il gemellaggio era a Benevento. Gongola il sindaco Mastella, che racconta: «Non riesco a frenare la mia curiosità e scoprii questa cittadina francese dal nostro stesso nome. Era il 2019, ma a causa del Covid il gemellaggio si è concretizzato solo ora. Quando contattai il sindaco di Benévént fu subito entusiasta». Nomen omen. Benévént e Benevento affratellate, con la benedizione di san Bartolomeo.
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