Rifiuti a Benevento, svolta per lo Stir:
ripartirà una linea di lavorazione

Rifiuti a Benevento, svolta per lo Stir: ripartirà una linea di lavorazione
di Paolo Bocchino
Venerdì 4 Dicembre 2020, 09:05 - Ultimo agg. 13:28
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Tutti d'accordo contro il biodigestore a Benevento ma le posizioni si fanno distanti quando occorre programmarne uno altrove. Il tavolo tecnico provinciale sui rifiuti, svoltosi ieri alla Rocca, si chiude con due verdetti in linea con le posizioni della vigilia, ma anche con una significativa novità. Partendo da quest'ultima: ci sono le condizioni per far ripartire in tempi abbastanza brevi una linea di lavorazione dello Stir di Casalduni. Una svolta autentica per i comuni sanniti costretti a lunghe e costose peregrinazioni per conferire la frazione indifferenziata dei rifiuti, paradossale beffa per la provincia con la più elevata quota di differenziata al Sud. L'opzione riguarda lo svuotamento della porzione d'impianto collocata all'altro capo della zona conferimenti, laddove negli scorsi anni erano state stoccate impropriamente 16mila tonnellate finite in fumo nei molteplici roghi.

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Il beneplacito della Regione, giunto dalla dirigente dell'ufficio flussi Liliana Monaco che ha diretto nel recente passato anche la Samte e la struttura tecnica dell'Asia, sbloccherà una impasse che si trascina da troppo tempo. Per la copertura dei costi si attingerà alle economie di gestione delle somme impegnate per far fronte allo stop temporaneo del termovalorizzatore di Acerra del settembre 2019. E proprio il sito partenopeo potrebbe rappresentare un'ulteriore, allettante opzione per i municipi sanniti: «I Comuni con differenziata oltre il 75 per cento - ha anticipato Monaco - potranno conferire direttamente ad Acerra la parte indifferenziata, previa verifica della radioattività». Un risparmio consistente per gli enti locali che passeranno dai 200 euro attuali per tonnellata a poco più di 70 euro. I punti di contatto su Casalduni finiscono qui.

Non c'è stato accordo al tavolo sul futuro dell'impiantistica in aggiunta allo Stir. Fermo sulle proprie posizioni il numero uno dell'Ente d'Ambito e sindaco casaldunese Pasquale Iacovella: «L'impianto di digestione aerobica presso lo Stir è superato da ciò che la stessa Provincia ha dichiarato di voler fare, ovvero un sito con tecnologia anaerobica che richiede investimenti più corposi dei 12 milioni in cassa. E questa del resto è anche la linea dettata dalle linee guida del Piano d'Ambito, che troverà conferma nella stesura finale del Piano entro la fine dell'anno con l'avallo del Conai».

 

Nessuna divergenza in merito al mega impianto Energreen in programma a Benevento. Dalla Provincia, che dal primo momento ha espresso il proprio no, all'Asi recentemente autrice di atti incontrovertibili e persino Confindustria, hanno messo a verbale la propria netta contrarietà del resto già anticipata ieri. Presenti al tavolo anche i rappresentanti della municipalizzata Asia del Comune di Benevento e della Samte. «Tutti gli enti coinvolti - hanno dichiarato congiuntamente al termine del summit - faranno avere le proprie osservazioni negative alla Conferenza di servizi in Regione. Le osservazioni saranno raccolte in un unico documento della Provincia». Portavoce della posizione il presidente Di Maria: «Stiamo lavorando con unità d'intenti contro le aggressioni che il territorio sannita subisce da tempo». Non è mancata una sottolineatura alla mancata adozione del Piano d'ambito che ha favorito il moltiplicarsi di istanze a tema. E sulla presenza di discariche utilizzate da altre province, «la Provincia - spiega l'ente di piazza Castello - è stata delegata a esercitare ogni iniziativa utile a far sì che venga finalmente concessa, così come stabilito dalla stessa Regione, la perequazione dei costi sostenuti dalla collettività sannita per le discariche dismesse presenti sul territorio. Si tratta di una somma pari a circa 750mila euro annui, risorse finanziarie che potranno consentire di rimettere in moto nel Sannio il ciclo virtuoso della gestione rifiuti».
 

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