Benevento, scontro tra tornado: il dolore del Sannio per il suo Top Gun

Benevento, scontro tra tornado: il dolore del Sannio per il suo Top Gun
di Enrico Marra
Mercoledì 20 Agosto 2014, 23:45 - Ultimo agg. 21 Agosto, 08:23
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Benevento. accaduto quello che mia sorella aveva sempre temuto.



Pasquale Borzillo, 66 anni beneventano, già ingegnere della «Terna» ora consulente della stessa azienda e residente in città al viale Principe di Napoli, è lo zio di Paolo Piero Franzese, il capitano dell’Aereonautica che era a bordo di uno dei due «Tornado» decollati martedì pomeriggio dalla base stanziale del sesto Stormo di Ghedi, in provincia di Brescia, per una missione addestrativa, finita con l’incidente nei cieli di Ascoli Piceno.



Ma i ricordi cedono ben presto il passo anche a qualche recriminazione. «In questo momento di grandissimo dolore non posso però pensare, tenuto anche conto delle mie competenze, che troppo spesso si parla di tagli anche nel settore aereonautico e non vorrei che andassero a scapito della sicurezza». Ieri il ministro della Difesa Roberta Pinotti in Parlamento a tale proposito ha però sostenuto che i due veicoli erano perfettamente funzionanti.



«Mio nipote dopo aver frequentato la scuola Nunziatella aveva deciso di intraprendere la carriera militare ed era entrato all’Accademia di Livorno e lì aveva cominciato la sua carriera nella Marina. Ma il suo sogno era e rimaneva quello di poter far parte dell’Aereonautica. E questo suo desiderio si è concretizzato con l’accesso all’Accademia di Pozzuoli. Una scelta non condivisa, sin dal primo momento, da mia sorella Carmela che temeva appunto i rischi che derivavano da questo impegno. Un’apprensione costante che con il passare del tempo non si è attenuato. Quasi un presentimento».



E i ricordi dell’ingegnere vanno ai colloqui che aveva con il nipote, con il quale aveva un rapporto costante e molto intenso: «L’ultima telefonata risale a una ventina di giorni fa, era tranquillo e non ha fatto alcun accenno a problemi. Inoltre a Pasqua era venuto a trovarmi a Benevento e non c’era una ricorrenza che trascurasse. In passato con la moglie, che è una biologa, e il figlioletto che ora ha diciotto mesi, era solito soggiornare per qualche breve periodo a Ponte dove insieme a mia sorella abbiamo una casa in proprietà in via Canale. Un luogo fresco specie nel periodo estivo. Poi una serie di corsi di aggiornamento all’estero, in particolare negli Stati Uniti, lo hanno portato per lunghi periodi lontano da casa. Del resto mio nipote per alcuni anni dal 2002 al 2009 aveva la residenza a Ponte non solo per motivi burocratici proprio per il legame che aveva con questo paese».



La notizia che tra i piloti dell’incidente c’era Paolo Piero lo zio l’ha appresa a Roma, dove si trova in questi giorni ospite di un figlio. «Ho sentito al telefono mia sorella Carmela mentre era in viaggio verso Brescia unitamente all’altra figlia Maria Teresa che lavora a Milano, e probabilmente la raggiungerò nelle prossime ore».



I parenti infatti sono arrivati a Ghedi dove sono atterrati all'aeroporto civile di Montichiari accompagnati da militari e sono stati subito trasferiti all'interno della base militare. Per Pasquale Borzillo ieri mattina era ancora acceso un lumicino di speranza che si affievolito di ora in ora. «Fino al riconoscimento ufficiale del corpo - dice - sperò sempre nel miracolo. Continuo a sentirmi telefonicamente con mia sorella è distrutta».
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