Caso Miasmi, l'Asl: «Nessun pericolo per la salute umana»

"Riscontrati valori 100 volte inferiori alla soglia di rischio"

Caso Miasmi, l'Asl: «Nessun pericolo per la salute umana»
di Paolo Bocchino
Giovedì 28 Settembre 2023, 10:27 - Ultimo agg. 20:08
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«I livelli di concentrazione registrati non risultano pregiudizievoli per la salute umana». Arrivano le rassicurazioni dell'Asl sul caso miasmi. Con una nota inviata ieri al sindaco Clemente Mastella, alla Regione e all'Arpac, il direttore del dipartimento Prevenzione dell'Asl Tommaso Zerella attesta che le emissioni maleodoranti sono senz'altro fastidiose, ma innocue.

«In data 26 settembre - scrive Zerella - sono pervenuti gli esiti dei monitoraggi ambientali condotti dall'Arpac nella zona Asi di Ponte Valentino. Le percezioni maleodoranti confermate da rilievi olfattometrici elevati hanno trovato riscontro nella presenza di livelli di H2S (acido solfidrico, ndr) fino a valori di 156 microgrammi per metro cubo d'aria, registrati presso più postazioni installate nella zona in esame, superiori alla soglia olfattiva di 0,3 microgrammi.

I livelli di concentrazione registrati, quindi, non risultano pregiudizievoli per la salute umana, come si evince dalla letteratura (fonti Arpa e Organizzazione mondiale della salute) che indicano in 15.000 microgrammi la concentrazione alla quale si manifesta l'azione irritante nelle mucose, primariamente oculari».

Dunque, secondo l'Azienda sanitaria locale, i valori riscontrati a Ponte Valentino da Arpac nei pressi delle aziende poi diffidate dal sindaco Mastella, sono più che sufficienti per far avvertire il caratteristico lezzo, ma inferiori di almeno 100 volte rispetto alla soglia di pericolo per la salute umana. Cittadini che possono dunque continuare a sorbirsi tranquillamente la puzza? Chiaramente no, e l'Asl aggiunge: «I valori alti riportati indicano sicuramente il superamento della soglia olfattiva, con conseguente disagio per la popolazione che, protratto nel tempo, può compromettere la qualità della vita. Pertanto resta prioritaria la correzione delle disfunzioni riscontrate nelle aziende indicate all'origine della problematica (Sanav, depuratore Asi e Bo Industries, ndr), con adeguamento alle migliori tecnologie, in aderenza all'evoluzione tecnica e normativa, a salvaguardia del benessere della collettività e dei lavoratori».

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Provvedimenti che sono scattati in via d'urgenza due giorni fa, con le diffide notificate dal sindaco Mastella alle aziende Sanav e Bo industries e allo stesso Consorzio Asi. Responsabilità indiziarie dell'inquinamento «olfattivo» che, in realtà, i rilievi dell'Arpac contenuti nella relazione consegnata martedì hanno attribuito principalmente a Sanav, azienda che tratta reflui e da qualche mese è autorizzata anche a bruciare materiali di scarto, nonché all'Asi per il depuratore consortile. Coinvolto soltanto in misura minore il burrificio Bo Industries, ma Arpac prescrive a tutti «il miglioramento delle prestazioni ambientali attraverso un piano di gestione degli odori ed eventuali accorgimenti impiantistici ispirati alle migliori tecniche disponibili a costi sostenibili per la prevenzione della produzione e la mitigazione degli odori».

Il primo cittadino ieri ha chiesto al presidente del Consiglio comunale Renato Parente di trasmettere ai capigruppo consiliari la relazione firmata dai dirigenti Gianluca Scoppa e Antonia Ranaldo. Una decisione assunta, garantisce Mastella, a prescindere dalle sollecitazioni avanzate pubblicamente dagli esponenti di opposizione: «Sono perfettamente consapevole - scrive Mastella a Parente - che la vicenda dei miasmi avvertiti in diverse aree della città merita la massima attenzione. Come sai, l'amministrazione non ha lesinato sforzi per capire origini e responsabilità del problema, e ciò è avvenuto naturalmente attraverso un'interlocuzione con le autorità che posseggono il know-how per fornire a questa amministrazione i riscontri necessari. Sono convinto che anche il Consiglio debba conoscere in maniera completa e limpida ciò che è emerso dalle prime analisi effettuate dall'Arpac. Io per primo desidero che su questo tema ci siano flussi informativi trasparenti, e su questo - rileva piccato il sindaco - le sollecitazioni pubbliche appaiono perfino superflue». Mastella inoltre, nel rilanciare la relazione dell'Asl, ha evidenziato in una nota di aver registrato «sin dal primo momento un clima di positiva ed efficace cooperazione istituzionale», ringraziando l'Arpac e l'Asl.

Ieri, intanto, il presidente del Consorzio Asi Luigi Barone ha disposto la chiusura temporanea dello scarico del depuratore nel fiume ricettore, il Calore alla confluenza con il Tammaro, e sollecitato le aziende Sanav e Bo a interrompere o ridurre al minimo i conferimenti allo stesso, al fine di verificare l'eventuale contaminazione anche della matrice acqua. L'Asi si avvarrà della consulenza scientifica dell'Unisannio.
 

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