Benevento, il Comune ingaggia una coop per Hortus Conclusus: sarà gestione mista

Tornano in campo i privati che affiancano il personale comunale

Benevento, il Comune ingaggia una coop per Hortus Conclusus: sarà gestione mista
di Paolo Bocchino
Sabato 17 Febbraio 2024, 09:43
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Hortus Conclusus, adesso scatta la gestione mista. Dopo la parentesi natalizia della Protezione civile e la successiva ripresa della conduzione in house, tornano nuovamente in campo i privati che ora affiancano il personale comunale. La custodia del giardino monumentale si conferma un nodo ancora da sciogliere in via definitiva. La riprova arriva dall'ultimo provvedimento adottato in materia nei giorni scorsi da Palazzo Mosti, con la determina del dirigente del settore Cultura Riccardo Feola che richiama in causa soggetti esterni al perimetro municipale per la custodia e gli altri servizi connessi alla fruizione del bene.

Non si è rivelato sufficiente l'impiego dei dipendenti comunali per garantire l'ampio orario di apertura al pubblico della struttura quotidianamente visitata da turisti di ogni provenienza.

Per assicurare la vasta fascia oraria giornaliera disposta da Palazzo Mosti, occorre un'integrazione alle due unità disponibili negli organici comunali che stanno operando nel sito dalla prima decade di gennaio. Risorse umane che però non riescono a coprire le oltre 10 ore di apertura, tra le 9.30 e le 20, sei giorni su sette, festivi compresi (ad eccezione del lunedì, se non ricadente in una giornata festiva). Gli uffici preposti hanno provato a reperire in casa le ulteriori unità da destinare alla bisogna, ma il casting interno non ha dato l'esito sperato.

Ci si è così dovuti orientare nuovamente all'esterno per integrare il personale comunale con altri innesti. La scelta è ricaduta sulla cooperativa sociale Ldr Service, già impegnata in città nella custodia dell'area archeologica dell'Arco del Sacramento. «L'ente - spiega la determina licenziata tre giorni fa da Feola - è dotato di un numero esiguo di unità di personale addetto all'attività di apertura, chiusura, custodia, e dunque si rende necessario un supporto nell'attività di assistenza alla visita ed al personale tecnico e di vigilanza. A tal fine, con nota del 29 gennaio è stata richiesta alla società cooperativa sociale Ldr Service la disponibilità all'attività di supporto di apertura, chiusura, custodia, e interventi di piccola manutenzione. La stessa ha riscontrato positivamente il 31 gennaio, manifestando la disponibilità a fornire il supporto». Di qui l'affidamento che si protrarrà fino al 31 marzo e che è già entrato in vigore dal primo febbraio, data dalla quale è in corso di fatto una gestione mista pubblico-privata che rappresenta un inedito per l'Hortus.

Come si ricorderà, prima del lungo stop dovuto ai lavori di riqualificazione effettuati dal Comune grazie al Programma integrato città sostenibili, il giardino artistico di Mimmo Paladino era stato gestito in proprio dall'ente municipale con dipendenti del settore Cultura. Un assetto che non era riuscito a garantire adeguata tutela e piena fruibilità a quella che resta una delle principali attrazioni culturali e turistiche della città. Non erano mancati gravi atti vandalici, con la misteriosa «decapitazione» di una statua opera del maestro padulese. Alla riapertura del sito dopo l'apprezzato intervento di riqualificazione, si è riproposto immutato il nodo della gestione.

La struttura è rimasta chiusa per qualche settimana dopo l'inaugurazione del 2 ottobre alla presenza del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, scatenando polemiche anche in ambito politico per quella che era parsa una riapertura spot, se si eccettuano le visite straordinarie dei fine settimana. Impasse fattasi particolarmente stringente con l'approssimarsi delle festività natalizie che hanno richiamato in città, e dunque presso il giardino - monumento, numerose presenze. Il Comune ha dapprima provato a superare lo stallo rivolgendosi all'associazione di protezione civile che ha garantito l'apertura e chiusura del sito fino al 7 gennaio.

Dalla settimana successiva, Palazzo Mosti ha varato quello che, almeno stando alle comunicazioni ufficiali, avrebbe dovuto rappresentare l'assetto definitivo, ovvero gestione in house con proprio personale e apertura assicurata tutti i giorni (lunedì esclusi) dalle 9.30 alle 20. Ma le difficoltà riscontrate in fase operativa hanno indotto l'amministrazione a optare sul supporto di operatori esterni in affiancamento a quelli municipali. Assetto che però va considerato a sua volta sperimentale, come dimostra il breve affidamento fino al 31 marzo.

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