Ospedale Sant'Agata de' Goti, il comitato:
«Pressing per salvare il Sant'Alfonso»

Ospedale Sant'Agata de' Goti, il comitato: «Pressing per salvare il Sant'Alfonso»
di Vincenzo De Rosa
Domenica 11 Settembre 2022, 11:17 - Ultimo agg. 12 Settembre, 11:33
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Non poteva non suscitare reazioni a Sant'Agata de' Goti la notizia della convocazione per la giornata di mercoledì di un tavolo istituzionale a Palazzo Mosti sui temi dell'assistenza ospedaliera. Nella convocazione, con la quale i sindaci Mastella, Riccio, Parisi, Di Cerbo, Viscusi e Insogna hanno invitato il direttore generale dell'azienda «San Pio» Maria Morgante, si fa esplicito riferimento alle problematiche del «Sant'Alfonso Maria de' Liguori» e in particolare ai disservizi sul funzionamento delle sale e dell'attività operatoria, alla mancata attuazione del decreto 41/2019 e all'attivazione del Polo oncologico. L'iniziativa segue quella presa solo nella giornata di giovedì dal sindaco di Sant'Agata Salvatore Riccio che aveva indirizzato una missiva alla Morgante per chiedere chiarimenti circa le voci sul trasferimento di anestesisti dal «Sant'Alfonso» all'ospedale di Benevento. Notizia che aveva preoccupato e non poco gli attivisti del «Movimento civico per l'Ospedale» che adesso salutano positivamente la notizia della convocazione del tavolo istituzionale. «Accogliamo con favore la notizia dell'incontro convocato a Palazzo Mosti commentano dal Movimento -. Chiederemo al sindaco di consegnare un documento contenente una serie di domande da porre alla dirigenza ospedaliera. Continueremo l'azione di pressing perché riteniamo che non sia più differibile l'implementazione del de' Liguori con specifico riguardo al Pronto Soccorso».

Chi invece contesta l'iniziativa sono i consiglieri di opposizione dei gruppi di Partito Democratico e «Dei Goti». «Il tavolo istituzionale convocato per la problematica dell'Azienda ospedaliera San Pio dichiarano dalla minoranza - ci lascia un po' perplessi: la forza e la credibilità istituzionale può avere sostanza e risultati, come sempre sostenuto e richiesto da noi, solo attraverso il coinvolgimento di tutti i sindaci sanniti, come espressione istituzionale tutta, non limitandosi a una interlocutoria iniziativa tra qualche, seppur autorevole, primo cittadino e il management aziendale». «Una domanda su tutte, perché invece si chiedono i consiglieri di minoranza - non viene convocata da parte del suo presidente, il sindaco di Benevento Mastella, l'assemblea provinciale dei sindaci?» E poi: «Perché ristringere l'incontro, come siffatto, solo a determinati e selezionati sindaci? 

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Qual è il criterio? Quali sono le ragioni? L'iniziativa annunciata, come le analoghe del recente passato, sminuiscono il ruolo stesso dell'assemblea di tutti i sindaci sanniti.

Nessuno può sfilarsi da questa emergenza o temporeggiare. Nessuno. Tutto ciò andrebbe sollevato e rivendicato dal sindaco di Sant'Agata, non lo ha fatto e non lo farà. Noi lo diciamo, noi lo chiediamo, noi vogliamo le motivazioni e le ragioni. A pensare male si fa peccato, ma spesso si azzecca. E chi oggi è deputato, in primis, ad agire allora agisca in modo formale e sostanziale, senza tergiversare: Riccio come Mastella, Mastella come De Luca, ognuno per la propria parte è chiamato a svolgere il ruolo che ricopre». Infine i consiglieri di minoranza sostengono che «i consigli comunali, l'assemblea provinciale dei sindaci, non possono essere esautorati con formule e soluzioni dettate da logiche opportunistiche del momento. Una materia così importante non può essere trattata a corrente alternata e con incoerenza. Le rivendicazioni annunciate e le preoccupazioni concrete determinatesi devono essere affrontate nei modi e nei luoghi preposti: non si giocasse a nascondino, verrebbero ingannati in pochi, ma resterebbero delusi in tanti. Riccio, come Mastella e De Luca, visto che vantate convergenze e simbiosi istituzionali e politiche tra voi, agite di conseguenza: no ad azioni inadeguate e improprie». 

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