Irpef, lotteria addizionali: aliquota top in 39 Comuni, scaglioni per i più «fortunati»

Irpef, lotteria addizionali: aliquota top in 39 Comuni, scaglioni per i più «fortunati»
di Domenico Zampelli
Sabato 9 Dicembre 2023, 10:47
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Irpef locale, lo spezzatino di aliquote è servito. La riforma fiscale offre la possibilità ai Comuni di modulare l'addizionale che viene aggiunta alle imposte sui redditi pagate dai residenti. In provincia di Benevento le scelte sono state estremamente diverse: da una parte 39 Comuni che hanno optato per l'aliquota unica, nella misura massima prevista dalla legge (0,8%), dall'altra i due miniparadisi fiscali di Cautano e San Lupo, fra le mille realtà a livello nazionale dove (per ora) non è prevista alcuna addizionale a carico dei residenti. In mezzo tante scelte diverse a variegate, con solo 6 Comuni (sono 801 a livello nazionale) che hanno deciso di applicare lo schema a quattro o cinque aliquote. Ma ecco i numeri, partendo da Palazzo Mosti, che si allinea nella fascia unica e più alta (0,8%). Stessa scelta di Palazzo Castropignano a Caserta, mentre negli altri capoluoghi le amministrazioni hanno optato per la gradualità delle imposizioni fiscali. Aprendo anche la forbice grazie a particolari deroghe consentite dal Governo: così ad Avellino l'addizionale non è dovuta per i redditi fino a 20mila euro e per il resto dei contribuenti la tassazione è dell'1%, mentre a Salerno l'esenzione riguarda i redditi fino a 10mila euro e per il resto si paga lo 0,95% e a Napoli non si paga nulla per i redditi fino a 12mila euro e per il resto viene applicata l'aliquota dello 0,9%.

Nei Comuni sanniti le scelte modulari a 4 aliquote riguardano 6 Comuni.

A Foglianise non si paga nulla per i redditi fino a 15mila euro, passando poi allo 0,5% per i redditi da 15 a 28mila euro, allo 0,6% tra 28 e 50mila euro e allo 0,7% oltre tale soglia. A Melizzano di aliquote ce ne sono addirittura 5: non si paga nulla fino a 10mila euro, passando allo 0,3% per i redditi da 10 a 15 mila euro, allo 0,39% da 15 a 28mila euro, allo 0,4% fra 28 e 50mila euro e allo 0,5% oltre questa soglia. Stessa situazione a Montesarchio, dove non si paga fino a 11mila euro passando a 0,7% fino a 15mila euro, allo 0,75% tra 15 e 28mila euro, allo 0,79% tra 28 e 50mila euro e allo 0,8% oltre questa soglia. Quattro scaglioni a Paduli: 0,3% fino a 15mila euro, 0,6% fra 15 e 28mila euro, 0,65% fra 28 e 50 mila euro e 0,7% oltre tale soglia. Quattro scaglioni anche a Pietrelcina: esenzione fino a 15mila euro, 0,56% fra 15 e 28mila euro, 0,77% da 28 a 50mila euro e 0,8% oltre quota 50mila. Si torna a cinque, invece, a Tocco Caudio: nulla fino a 10mila euro, 0,4% fra 10 e 15mila euro, 0,6% fra 15 e 28mila euro, 0,7% fra 28 e 50mila euro e 0,8% oltre questa soglia. In altre sette casi c'è aliquota unica ma con una soglia di esenzione: a Buonalbergo l'addizionale non si paga per i redditi fino a 8mila euro e negli altri casi l'aliquota è dello 0,6%, a Fragneto Monforte esenzione fino a 7mila euro, 0,7% negli altri casi, a Guardia Sanframondi esenzione fino a 8mila euro, 0,8% negli altri casi, a San Marco dei Cavoti esenzione fino a 15mila euro, 0,8% negli altri casi, a San Martino Sannita esenzione fino a 12mila euro, 0,8% negli altri casi, a San Nazzaro esenzione fino a 10mila euro, 0,8% negli altri casi e infine a Vitulano esenzione fino a 7.500 euro e 0,5% negli altri casi.

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Miniparadisi a Cautano e San Lupo, dove i residenti non pagano l'addizionale, e quota minima invece ad Apollosa (0,4%), Baselice (0,4%), Castelvetere in Val Fortore (0,3%), Foiano di Val Fortore (0,2%), Ginestra degli Schiavoni (0,2%), Pesco Sannita (0,4%), Puglianello (0,4%) e San Giorgio la Molara (0,2%). Questa la situazione attuale. Per il 2024 i Comuni dovranno valutare se allinearsi all'impostazione a tre scaglioni o sfruttare la deroga concordata con il Governo e restare con la formula attuale. Il termine per le deliberazioni comunali relative al 2024 sarà fissato al 15 aprile 2024, come già indicato dallo schema di decreto delegato per l'addizionale regionale. 

 

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