Irpef locale, lo spezzatino di aliquote è servito. La riforma fiscale offre la possibilità ai Comuni di modulare l'addizionale che viene aggiunta alle imposte sui redditi pagate dai residenti. In provincia di Benevento le scelte sono state estremamente diverse: da una parte 39 Comuni che hanno optato per l'aliquota unica, nella misura massima prevista dalla legge (0,8%), dall'altra i due miniparadisi fiscali di Cautano e San Lupo, fra le mille realtà a livello nazionale dove (per ora) non è prevista alcuna addizionale a carico dei residenti. In mezzo tante scelte diverse a variegate, con solo 6 Comuni (sono 801 a livello nazionale) che hanno deciso di applicare lo schema a quattro o cinque aliquote. Ma ecco i numeri, partendo da Palazzo Mosti, che si allinea nella fascia unica e più alta (0,8%). Stessa scelta di Palazzo Castropignano a Caserta, mentre negli altri capoluoghi le amministrazioni hanno optato per la gradualità delle imposizioni fiscali. Aprendo anche la forbice grazie a particolari deroghe consentite dal Governo: così ad Avellino l'addizionale non è dovuta per i redditi fino a 20mila euro e per il resto dei contribuenti la tassazione è dell'1%, mentre a Salerno l'esenzione riguarda i redditi fino a 10mila euro e per il resto si paga lo 0,95% e a Napoli non si paga nulla per i redditi fino a 12mila euro e per il resto viene applicata l'aliquota dello 0,9%.
Nei Comuni sanniti le scelte modulari a 4 aliquote riguardano 6 Comuni.
Miniparadisi a Cautano e San Lupo, dove i residenti non pagano l'addizionale, e quota minima invece ad Apollosa (0,4%), Baselice (0,4%), Castelvetere in Val Fortore (0,3%), Foiano di Val Fortore (0,2%), Ginestra degli Schiavoni (0,2%), Pesco Sannita (0,4%), Puglianello (0,4%) e San Giorgio la Molara (0,2%). Questa la situazione attuale. Per il 2024 i Comuni dovranno valutare se allinearsi all'impostazione a tre scaglioni o sfruttare la deroga concordata con il Governo e restare con la formula attuale. Il termine per le deliberazioni comunali relative al 2024 sarà fissato al 15 aprile 2024, come già indicato dallo schema di decreto delegato per l'addizionale regionale.