Rifiuti, nel Sannio il record
dei «Comuni ricicloni»

Rifiuti, nel Sannio il record dei «Comuni ricicloni»
di Paolo Bocchino
Mercoledì 16 Dicembre 2020, 08:50 - Ultimo agg. 13:47
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Una aurea normalità. Per i Comuni sanniti non è più una novità sentirsi definire «Ricicloni», ormai celebre etichetta coniata da Legambiente per individuare i centri nei quali il tasso di raccolta differenziata supera la soglia del 65 per cento. E 65 sono anche i municipi della provincia che possono fregiarsi del titolo onorifico assegnato ieri dal sodalizio ambientalista. Una lista lunghissima, che comprende la gran parte degli enti beneventani.

A guidarla quest'anno è Ginestra degli Schiavoni, il più piccolo centro del Sannio, che effettua un eccellente 92,5 per cento di differenziata collocandosi sul secondo gradino del podio regionale.

Nella top ten campana anche Cusano Mutri (secondo in provincia e quinto in regione), Paduli, Baselice e Cautano. Entrano quest'anno nel club dei «Ricicloni» Castelvetere in Val Fortore, San Lorenzello, Arpaia, Pesco Sannita, Amorosi, Frasso Telesino, Airola. Prende l'ascensore al contrario, invece, San Lupo, che crolla dal lusinghiero 71,6 per cento di un anno fa a un misero 39,5 per cento, che gli consegna la palma di fanalino di coda. Dovranno lavorare sulla raccolta anche gli altri 12 Comuni che non sono ancora riusciti a elevare le proprie performance oltre la fatidica linea del 65 per cento: Calvi, Fragneto l'Abate, Santa Croce del Sannio, Campolattaro, Ceppaloni, Sassinoro, Ponte, Castelfranco in Miscano, San Nicola Manfredi, Torrecuso e San Nazzaro, che comunque è davvero a un soffio con il 64,9%. Non centra l'obiettivo neanche il capoluogo, che nella rilevazione basata sui dati certificati dall'Osservatorio regionale per il 2019 si ferma al 62,1%. Dovrebbe però trattarsi dell'ultimo anno fuori dal gotha: le proiezioni su tutto il 2020 elaborate dall'Asia danno stabilmente Benevento oltre quota 65%. Tante individualità eccellenti che non possono che restituire un quadro d'insieme ottimale: con il 72% medio di raccolta differenziata, Benevento è la provincia leader in Campania con ampio margine sulla prima inseguitrice Salerno, che si ferma al 64,4%, tallonata da vicino dall'Irpinia con il 64,3%. Una condizione che del resto era emersa già con la certificazione dei dati dell'Osservatorio regionale rifiuti pubblicata dal Mattino lo scorso 21 ottobre. L'elemento di novità nell'annuale dossier di Legambiente è dato dalla valorizzazione attribuita al parametro della produzione di scarti non selezionati, ovvero la quota realmente inquinante che finisce in discarica o bruciata al termovalorizzatore.

Assumendo come impossibile l'opzione «rifiuti zero», il Cigno verde indica una più realistica fascia di Comuni «Rifiuti free», nella quale inserisce i centri che producono annualmente meno di 75 chilogrammi pro capite di scorie non riciclabili. Elenco di virtuosi che rappresenta una ulteriore scrematura. Vi trovano posto 40 dei 65 ricicloni sanniti, a partire da Ginestra degli Schiavoni, che in un anno manda in discarica solo 19 chilogrammi di rifiuti indifferenziati per abitante. Decisamente contenute anche le quote di scarto prodotte da Cusano Mutri (28,6 chilogrammi), Paduli (32,2), Baselice (33,5), San Giorgio la Molara (37,4). Quantitativi leggermente più elevati ma comunque meritevoli del riconoscimento di «Rifiuti free» i Comuni di Foiano di Val Fortore, Pietraroja, San Lorenzo Maggiore, Faicchio, Circello, Arpaise, Morcone, Durazzano, Castelvetere, Montesarchio, Bonea, Pago Veiano, Castelvenere, Casalduni, Apollosa, Montefalcone in Val Fortore, Molinara. Nel novero d'eccellenza, sia pure con produzione tra i 60 e i 75 chilogrammi, anche Bucciano, Sant'Angelo a Cupolo, Castelpagano, Guardia Sanframondi, Moiano, Paupisi, Pietrelcina, Pannarano, Forchia, Sant'Arcangelo Trimonte, Vitulano, Apice, Dugenta, Buonalbergo, Cerreto Sannita, San Leucio del Sannio e Solopaca.
 

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