È stata una festa quella di ieri pomeriggio nella sala convegni del Rummo, per accogliere i 28 precari, 26 infermieri e 2 tecnici di laboratorio che hanno prestato servizio nel corso della pandemia e che sono stati immessi a tempo indeterminato nell'organico dell'ospedale cittadino. Tra applausi e commozione, alcuni di loro si sono raccontati e hanno espresso soddisfazione per il traguardo raggiunto.
«Una giornata simbolica ha detto il direttore generale Maria Morgante ma importantissima che ci ha consentito di annunciare l'assunzione di persone giovani e qualificate per migliorare gli standard di cura. Attualmente, abbiamo avviato 80 procedure concorsuali per reintegrare il personale medico e sociosanitario ma stiamo puntando soprattutto sul Pronto soccorso, attraverso l'iter concorsuale già in atto per 11 unità per cui abbiamo già ricevuto 30 domande di partecipazione. Tuttavia, ci sono anche i concorsi per Anestesia e rianimazione, per Neurologia e per il personale amministrativo, cui se ne aggiungeranno altri.
Tra gli infermieri stabilizzati ci sono anche ragazzi che vengono da altre province, come Napoli e Avellino ma hanno deciso di rimanere al Rummo. «Spesso ha commentato il direttore sanitario Giovanni Di Santo - fanno scalpore i dipendenti che vanno via ma ce ne sono anche altri che decidono di rimanere. Il trovarsi bene o male dipende dalla capacità di vivere bene in un sistema. Evidentemente, per molti di loro rimanere nella nostra struttura rappresenta una scelta.
Mi viene da dire ai giovani professionisti che entrano a far parte della nostra "famiglia" che il Covid li ha formati ma il Rummo li ha stabilizzati». Un clima di entusiasmo e di ottimismo che ha contagiato tutti, attraverso i racconti degli infermieri che hanno consentito di tornare indietro nel tempo, alle paure e allo stress vissuti nel periodo buio della pandemia, tra "scafandri" bianchi che impedivano i movimenti e toglievano il respiro, tra la sofferenza di pazienti e le migliaia di tamponi da effettuare e da analizzare in una sola giornata. In questo contesto si sono intrecciate le storie di vita di 28 giovani che si sono rimboccati le maniche e hanno dato il meglio per salvare vite umane e per vincere la paura di essere contagiati e diventare veicolo di trasmissione del virus per i loro familiari.
Quella di ieri è stata la prova che ne sono usciti vittoriosi e più forti. «Mi raccomando ha detto ironicamente Marina Pinto direttore dell'unità complessa Risorse umane, rivolgendosi ai nuovi dipendenti restate qui, non andate via dal Rummo perché non ho voglia di rifare tutto l'iter delle assunzioni». Intanto l'Asl, per sopperire alle carenze di medici del 118, ha predisposto l'immissione in servizio a tempo indeterminato di due medici di Medicina generale che hanno accettato di prestare servizio nelle postazione di emergenza territoriale del 118. Infatti, oltre ai medici opportunamente formati per lavorare nei reparti dell'emergenza, è possibile reclutare anche personale medico non incluso nella graduatoria regionale, a condizione che sia in possesso dell'attestato di formazione in medicina generale.