Sannio, coro di no contro l'autonomia: «Faremo battaglia»

Levata di scudi da Comuni e Provincia

Sannio, coro di no contro l'autonomia: «Faremo battaglia»
Sannio, coro di no contro l'autonomia: «Faremo battaglia»
di Anna Liberatore
Sabato 27 Gennaio 2024, 10:40
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Levata di scudi comune nel Sannio contro il disegno di legge dell'autonomia differenziata. Dopo essere stato approvato in Senato le posizioni di contrarietà vengono ribadite e sottolineate da più parti. Comune di Benevento e Provincia, che già hanno votato contro il ddl, non deporranno le armi. Così pure il Pd ed il Movimento Cinque Stelle. «Benevento è stato il primo comune del Sud a votare contro l'autonomia differenziata» spiega il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, ricordando il provvedimento votato dal Consiglio comunale a fine del 2021 e sottolineando di essere in linea con il pensiero espresso dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede («Se una cosa serve a rinsaldare la solidarietà sono d'accordo, se non serve non sono d'accordo»).

Il vertice della Rocca dei Rettori, Nino Lombardi, convocherà la conferenza dei capigruppo per l'inserimento nella prossima seduta di Consiglio di un punto in cui si chiederà alla Camera dei deputati di votare negativamente la proposta di legge. Già nell'ottobre del 2022 la Provincia aveva messo il veto al ddl del ministro Roberto Calderoli della Lega chiedendo che l'eventuale approvazione fosse subordinata alla definizione dei Lep, i livelli essenziali delle prestazioni nei servizi pubblici. «Dopo 15 mesi di discussione sottolinea Lombardi - il Senato ha licenziato il testo Calderoli senza definire affatto i Lep, senza nemmeno quantificare sul bilancio statale le risorse finanziarie necessarie a garantire su tutto il territorio nazionale gli equilibri delle prestazioni dei servizi pubblici essenziali».

Il Pd sannita sostiene «l'operazione verità» del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca contro «le mistificazioni diffuse dalla destra» e fa i nomi dei senatori meridionali che hanno votato a favore del disegno di legge: tra loro anche il sannita Domenico Matera. «Il disegno di legge sull'autonomia differenziata spacca l'Italia e tradisce il Sud dice il segretario provinciale del Pd, Giovanni Cacciano - Va chiarita una verità inequivoca sulla spesa pubblica pro capite che al Sud è drasticamente inferiore rispetto al Nord.

Ciascun cittadino meridionale riceve dallo Stato 5mila euro in meno di un cittadino settentrionale.

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Tra le altre cose, questo significa che, sul diritto alla salute (per fare il caso della Campania), il personale sanitario impiegato ogni mille abitanti è circa la metà rispetto alla Lombardia o all'Emilia Romagna. Ecco perché la determinazione e soprattutto il finanziamento dei Lep è il presupposto inderogabile per assicurare in tutto il territorio nazionale l'esercizio di pari diritti civili e sociali, superando disuguaglianze consolidate nel tempo». «Al contempo conclude Cacciano -, è nostro dovere conoscere i senatori del Meridione che hanno votato contro il Sud».

E tra loro, nel documento allegato, spunta il nome del senatore sannita di Fratelli d'Italia, Domenico Matera. Un'evidenza commentata con amarezza dal sindaco Mastella: «Ai tempi della Dc noi deputati del Sud quando non condividevamo una serie di cose del Nord lo dicevamo anche contro i nostri stessi colleghi e viceversa, qui invece c'è un appiattimento totale». Attacca duro anche l'ex senatrice ed attuale coordinatrice provinciale del M5S, Sabrina Ricciardi: «Vedere che tutti gli esponenti politici espressione del Sud non abbiano avuto incertezze nel sostenere il provvedimento ci narra esattamente quali siano gli interessi esclusivamente personali e di posizionamento politico che portano avanti, compresi i "nostri" Matera e Rubano». Poi un approfondimento sulla legge: «Siamo convinti che questa legge sia incostituzionale così come ribadito dai presidenti della Corte costituzionale e dall'associazione nazionale costituzionalisti. E che sia una legge approvata solo per recuperare una manciata di voti alle prossime elezioni regionali ed europee, peraltro per rendere un favore ad un partito ormai in caduta libera e mettere in atto uno scambio con il premierato».

«Come M5S evidenzia Ricciardi - riteniamo che il vero antidoto sia il ddl di iniziativa popolare: non è sufficiente fissare i Lep in quanto le regioni più povere saranno sempre un passo indietro a quelle più ricche, ma sarebbe utile introdurre i Lup, i livelli uniformi di prestazione. Con la collega Danila De Lucia, che nella passata legislatura era nella commissione preposta, abbiamo lavorato molto sull'autonomia differenziata ma nella proposta Calderoli non si è tenuto in alcun conto dell'ampia e complessa relazione dell'indagine conoscitiva svolta precedentemente pur se erano emersi alcuni spunti essenziali: tra questi l'attuazione del regionalismo differenziato, doveva essere proseguito e incentivato lo sforzo per affrontare il tema della perequazione infrastrutturale».

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