Investe donna sull'Appia e fugge: caccia al guidatore dell'auto pirata

Un'auto distrutta in un incidente sull'Appia
Un'auto distrutta in un incidente sull'Appia
di Maria Tangredi
Venerdì 17 Febbraio 2023, 11:27
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«Qui viviamo con una spada di Damocle sul collo. Quando usciamo non sappiamo mai se torneremo salvi a casa. Questo tratto dell'Appia nel territorio di Tufara Valle va messo in sicurezza immediatamente». È l' accorato appello che ancora una volta i cittadini e il comitato civico rivolgono agli amministratori dei cinque comuni (Montesarchio, Ceppaloni, Apollosa, Roccabascerana, San Martino Valle Caudina) in cui è suddivisa la frazione. Appello che arriva all'indomani dei due incidenti verificatosi a distanza di qualche ora: prima uno scontro tra un'auto e un furgone e, poi, poco distante, l'investimento di una donna arrivata in codice rosso al pronto soccorso dell'ospedale "San Pio" per un trauma cranico, ma già ieri pomeriggio ha fatto ritorno nella sua abitazione.

I militari dell'Arma stanno visionando anche le telecamere private per risalire al pirata della strada che dopo l'investimento non si è fermato a prestare soccorso. Sono stati altri automobilisti, infatti, ad aiutare la persona investita. Condizioni più gravi, invece, per la donna che era alla guida dell'auto scontratasi con il furgone, anche lei trasportata dai sanitari del 118 in codice rosso, così per un'altra donna che occupava il posto del passeggero per la quale è stato necessario un intervento urgente alla milza. Due incidenti a distanza di qualche ora che fanno insorgere i cittadini. «Tufara Valle - dice padre Albert Mwise - purtroppo paga la sua suddivisione non solo tra cinque comuni, ma anche tra due province.

Resta il problema della messa in sicurezza di questa strada che già ha fatto troppe vittime. Sono anni che i residenti chiedono ai politici di fare qualcosa. I progetti ormai ci sono: devono soltanto essere attuati».

Il parroco poi evidenzia che anche le telecamere «installate da alcuni Comuni sono un deterrente soltanto in quei brevi tratti, per questo necessita un altro tipo di intervento di messa in sicurezza».
I rappresentanti del comitato civico non giustificano «più i ritardi per l'attuazione - dichiarano - almeno di qualcuno dei progetti presentati sia dai tecnici di Tufara Valle che quelli predisposti anche dalle amministrazioni. Siamo stanchi di attendere e di vivere ogni giorno con la preoccupazione che possa accaderci qualcosa. Anche mentre siamo in casa come verificatosi qualche anno fa con un tir che, poco dopo l'alba, travolse un'auto parcheggiata davanti ad un'abitazione, distruggendola».

Cittadini pronti anche a nuove pacifiche manifestazioni di protesta per sollecitare gli amministratori a prendere provvedimenti. I sindaci ricordano come i progetti «dovranno avere il via libera, oltre che dall'Anas anche da due prefetture, quella di Benevento e di Avellino e, motivo che inevitabilmente dilata i tempi». Motivazioni per le quali padre Albert, insieme ai cittadini, rimarca l'importanza di appartenere a un unico Comune e una sola provincia. «Queste suddivisioni arrecano solo problemi - dice il parroco che guida il comitato - a questa comunità. Perciò, l'accorpamento a un solo comune potrebbe essere la cosa più giusta da farsi. Sappiamo che nessuno dei cinque paesi vorrà cedere il proprio territorio e perciò abbiamo ipotizzato un referendum per essere accorpati a un altro comune, quello di Arpaise».


Padre Albert ritiene che essere accorpati «significherebbe risolvere rapidamente i problemi senza attendere le decisioni, ogni volta, dei diversi sindaci. Tufara Valle è una sola entità, non ci sono divisioni ma anche per la sicurezza dell'Appia questo accorpamento oggi si rende ancora più urgente».
 

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