Condanna per usura per fatti avvenuti nel 2013. Il collegio penale ha inflitto una pena di quattro anni e due mesi e una multa di 8.400 euro ad Alfonso Masone, 81 anni, pensionato, beneventano. I magistrati (presidente Simonetta Rotili, giudici a latere Graziamaria Monaco e Roberto Nuzzo) nel verdetto hanno anche specificato il non doversi procedere nei confronti di quattro parti civili rispetto alle 12 in cui si è ravvisata la colpevolezza dell'imputato. Inoltre l'uomo è stato condannato a una provvisionale immediatamente esecutiva di 5mila euro a favore della parte civile. Stabilita anche la confisca di beni di cui Masone ha la disponibilità anche per interposta persona per un importo pari a 33mila euro. Il pubblico ministero Donatella Palumbo in una precedente udienza aveva chiesto una condanna a sei anni per Masone.
Il pensionato era stato arrestato nell'ottobre del 2013 in pieno centro cittadino, al corso Garibaldi, pochi minuti dopo aver incassato 500 euro per interessi da un commerciante.
Secondo l'accusa Masone prestava per lo più denaro a imprenditori in forte difficoltà economiche che si rivolgevano al pensionato perché impossibilitati ad accedere a prestiti bancari. Nelle precedenti udienze aveva parlato per conto di una delle vittime di usura, l'avvocato Nicola Covino che aveva chiesto anche una provvisionale di 5mila euro. Ci sono stati diversi rinvii di udienze perché l'imputato aveva esibito certificati medici attestanti le sue precarie condizioni di salute. Poi è stata la volta dei difensori dell'imputato, gli avvocati Vittorio Fucci ed Anna Corraro. Nello scorso mese di giugno Masone per analoga imputazione di usura era già stato condannato a 5 anni di reclusione e a una multa di 9mila euro, mentre altri due imputati erano stati assolti. La sentenza giunge proprio nel momento i cui dati pubblicati sulla criminalità pongono l'usura come uno dei reati maggiormente diffusi nel Sannio, con le forze dell'ordine impegnate a perseguirlo ma di fronte a enormi difficoltà a interrompere quel legame che si crea tra usuraio e vittima. Non a caso di recente la Procura in altro processo per usura ha indagato per favoreggiamento una decina di persone che non avevano collaborato con gli inquirenti.