Zona rossa, bus dimezzati:
rischio cassa integrazione

Zona rossa, bus dimezzati: rischio cassa integrazione
Mercoledì 10 Marzo 2021, 09:02 - Ultimo agg. 21:23
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Corse ridotte, rischio assembramenti e lavoratori in cassa integrazione. È lo scenario del trasporto pubblico locale diventato realtà da ieri per effetto della eliminazione dei servizi aggiuntivi deciso dalla Regione. Il giro di vite si è materializzato nella serata di lunedì con una stringata comunicazione trasmessa dagli uffici regionali del settore Mobilità alla direzione amministrativa della Trotta Bus: «Per effetto della dichiarazione della zona rossa sull'intero territorio della Campania, sono sospesi con effetto immediato i servizi aggiuntivi precedentemente autorizzati». Un diktat perentorio, ai responsabili dell'azienda capitolina non è rimasto altro che attuarlo.

Da ieri mattina quindi sono tornati al vecchio standard di percorrenza tutte le linee che avevano beneficiato del surplus di corse in virtù delle norme sul distanziamento fisico.

Dimezzate le numero 1 (dalla Stazione centrale a Pacevecchia), 2 (Santa Colomba - Pacevecchia), 5 (collegamento dei centri commerciali San Vito - via Valfortore), 7 (Stazione centrale - contrada Piano Cappelle), ovvero le tratte storicamente a più elevata fruizione. Cancellate inoltre tutte le corse bis allestite per la popolazione scolastica, in conseguenza dello stop all'attività didattica che ha riguardato le scuole di ogni ordine e grado. Ma se quest'ultima decisione appare logica, molte perplessità suscita invece la scelta di azzerare anche il pacchetto di servizi assentiti nello scorso novembre per evitare il rischio assembramenti alle fermate e sugli stessi pullman. Un provvedimento che è stato recepito giocoforza dall'azienda e dall'amministrazione comunale. 

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Ma non si esclude che si possano avanzare rilievi formali nel caso si verifichino criticità significative nell'attuazione del servizio, come conferma l'assessore comunale alla Mobilità Luigi Ambrosone: «La decisione della Regione è legata alla presa d'atto della dichiarazione di zona rossa per la Campania. Ho già chiesto spiegazioni in proposito al delegato regionale ai Trasporti Luca Cascone che mi ha confermato trattarsi di un provvedimento di sospensione dovuta al nuovo status imposto dal Governo. Con il ritorno nelle fasce a minor rischio epidemiologico, è attesa la riattivazione dei servizi aggiuntivi. Va però rilevato - aggiunge l'esponente della giunta - che nella realtà si riscontra una presenza di persone in strada largamente superiore a quella del lockdown della scorsa primavera. Pertanto bisogna verificare che il dato formale si allinei con quello sostanziale, altrimenti c'è il rischio paradossale di veder viaggiare mezzi sovraffollati proprio quando dovremmo garantire il massimo distanziamento fisico. È pur vero che gli autisti sono obbligati a non prendere a bordo un numero di viaggiatori superiore al consentito, ma segnalerò alla Regione situazioni problematiche qualora si verificassero».

E come corollario alla decisione regionale, si viene a creare una nuova compressione della forza lavoro aziendale. L'incremento dei servizi erogati da Trotta a novembre aveva permesso l'assorbimento totale degli autisti che adesso, per converso, tornano in discussione. È probabile che lo stop alle corse bis scolastiche e al rinforzo delle linee a maggior utenza determini l'apertura di un ulteriore finestra di cassa integrazione con nuovo accesso ai «patti bilaterali». In soldoni: stipendi all'80% che salirebbero al 90% qualora, come già accaduto in precedenza, la Trotta accettasse di accollarsi l'anticipo di parte delle spettanze. Questo pomeriggio è in programma un summit in videoconferenza sul tema che vedrà protagonisti l'amministratore unico della società capitolina Mauro Trotta, l'assessore Ambrosone, i rappresentanti sindacali territoriali e aziendali. Per la Uil trasporti parteciperà il segretario provinciale Cosimo Pagliuca che anticipa: «Non per mera rivendicazione di categoria ma in ossequio al più elementare buon senso rileviamo che appare illogico ridurre i servizi proprio ora che dovremmo garantire alle persone il massimo possibile delle corse, così da non assembrarsi alle fermate o sui mezzi. Vediamo tutti quotidianamente che le presenze in strada sono decisamente superiori a quelle che ci si attenderebbe per una zona rossa. Sarebbe opportuno dunque prevenire i rischi».
 

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