Aversa, Golia sfiduciato: «Mandato a casa da un pezzo del Pd»

Lo sfogo dell'ex sindaco

Alfonso Golia e Roberto Romano
Alfonso Golia e Roberto Romano
Mercoledì 11 Ottobre 2023, 12:07 - Ultimo agg. 18:58
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«Con la regia dell'opposizione, l'aiuto di un pezzo del Pd e la complicità del Presidente del Consiglio Comunale Roberto Romano si è consumata una follia politica in nome di interessi individuali a scapito della città di Aversa». Il giorno dopo la fine anticipata della sua amministrazione, il sindaco di Aversa Alfonso Golia, mandato a casa per la bocciatura del bilancio, avvia la resa dei conti. Nel suo mirino il Pd, partito che in provincia di Caserta è commissariato, affidato alla ex segretario della Cgil Susanna Camusso, così come ad Aversa (retto da Eugenio Marino).

Golia era stato eletto nel 2019, e rappresentava in quel frangente un'assoluta novità che aveva intercettato specie grazie ai social l'entusiamo dei giovani, ma per la sua maggioranza non c'è stata quasi mai pace, spesso e soprattutto per il fuoco amico, tra numeri risicati e cambi di casacca; «salvato» già nel 2020 dall'entrata in maggioranza dei Moderati guidati dal consigliere regionale Giovanni Zannini, circostanza che aveva diviso il Pd con alcuni consiglieri che erano usciti dalla sua coalizione, Golia non è mai riuscito a governare in serenità, quasi sempre costretto, specie quando si dovevano votare i bilanci, a «contare» i numeri.

Questa volta non ce l'ha fatta quasi sul traguardo, visto che la sua amministrazione sarebbe finita naturalmente la prossima primavera, quando è probabile che possa ripresentarsi, ma solo dopo un reale chiarimento.

«Mancano pochi mesi alle elezioni - sottolinea Golia - e i cittadini avrebbero deciso. Che senso ha tutto questo? Da un lato c'è stata la paura di fare arrivare alle elezioni la nostra Amministrazione in carica, dall'altro il rincorrere di ambizioni personali, posizionamenti e candidature. Indegno che il teatro di tutto questo sia stato il Bilancio previsionale, documento fondamentale per lo sviluppo e il futuro della città. Ed è inaccettabile che un pezzo del Pd si presti a tutto questo da quattro anni».

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