Caserta: ecco “Città viva”, sfida sociale nel rione del degrado

La sede del comitato aperta in via Volturno

Il comitato Città viva
Il comitato Città viva
di Daniela Volpecina
Domenica 21 Aprile 2024, 07:00 - Ultimo agg. 09:52
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In via Volturno da ieri la nuova sede del comitato Città Viva. Uno spazio sociale e culturale che si candida a diventare punto di riferimento per le famiglie del quartiere Acquaviva e centro di aggregazione per i giovani.

Presenti all’inaugurazione tutte e trentaquattro le realtà della rete Arcipelago, formata da scuole, chiese, associazioni sportive ed enti del terzo settore che hanno deciso di fare squadra per migliorare le sorti del rione.

«Il comitato nasce per fornire dal basso una risposta concreta e stabile alle esigenze di questo quartiere - spiega Pino Romanelli, presidente di Città Viva - sia da un punto di vista sociale ma anche sul piano educativo e culturale. Tra le attività che verranno messe in campo fin da domani ci saranno infatti lo sportello di sostegno al reddito, che offre già da anni assistenza e consulenza a centinaia di famiglie, ma anche una scuola di italiano per migranti, una biblioteca per bambini e ragazzi, un’aula studio, un laboratorio di rigenerazione artistica per gli studenti delle scuole medie e superiori (ispirato ad una esperienza di animazione artistica che sta portando avanti il collettivo Nuova editoria organizzata), e un laboratorio di Fisica realizzato in collaborazione con il collettivo Spam dell’università Vanvitelli, poi incontri settimanali di lettura, animazione per i più piccoli e anche percorsi gratuiti di formazione della comunità educante tenuti dalla coop Zetesis. In una città come Caserta - conclude Romanelli - che sconta una notevole carenza di spazi sociali e luoghi per i giovani, l’apertura di questa sede riveste, a nostro avviso, una valenza fondamentale perché siamo certi diventerà un polo di aggregazione per tanti ragazzi che vivono qui».

La sede ospiterà tra l’altro l’assemblea settimanale del comitato per affrontare di volta in volta le numerose problematiche che attanagliano il quartiere, con un’attenzione particolare alle case popolari di via Trento e alle cento famiglie residenti, alla rigenerazione delle villette comunali, come quella di via Arno e via Avellino, alla cura dei beni comuni, alla mobilità sostenibile, all’organizzazione del Piedibus, il servizio gratuito di accompagnamento a piedi dei bambini a scuola che è ripartito in via sperimentale due settimane fa e che coinvolge oltre quaranta scolari del terzo circolo didattico di via Montale, e, non da ultimo, alla programmazione dei cantieri che il Comune sta per aprire in questa parte di città nell’ambito del Pinqua e che interesseranno fino al 2026 strade, piazze, marciapiedi, parcheggi, piste ciclabili, arredo urbano, pubblica illuminazione e non solo per lavori di complessivi di quasi quindici milioni di euro.

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«L’apertura di spazi al servizio della città - ha commentato all’inaugurazione don Antonello Giannotti, parroco della chiesa di Nostra Signora di Lourdes - è sempre qualcosa di positivo, soprattutto se si lavora in sinergia con le altre realtà del territorio. È un raggio di sole che entra nel quartiere.

Significa presidiare quel territorio, condividerne gioie e dolori, contribuire alla risoluzione delle problematiche. Ogni qualvolta ci muoviamo nell’ottica del bene e costruiamo un bene comune, otteniamo la Benedizione del Signore».

«Il quartiere Acquaviva, con i suoi oltre diciottomila abitanti, - fanno sapere i componenti del comitato - è uno dei più popolosi della città. È in un simile contesto che Città Viva, con i suoi venticinque attivisti, si muove, in quanto tessuto sociale, come un insieme di fili che legano persone e le fanno sentire comunità attraverso azioni che si decidono e si fanno in comune. La sede non sarà altro che il nuovo cuore pulsante per portare avanti iniziative e progetti all’insegna della solidarietà e dell’inclusione ma anche battaglie sociali». Nei locali di via Volturno, nelle prossime settimane, prevista infine l’inaugurazione di una biblioteca storico-politica, realizzata con i volumi donati dalla famiglia di Tonino Casolaro, attivista politico della zona, scomparso lo scorso anno, noto per aver animato uno dei primi comitati di quartiere degli anni Ottanta.

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