Aversa: «Tentata violenza sessuale», condannato professionista

L'accusa di aver aggredito una domestica in Costa Smeralda

Condanna in primo grado per un professionista aversano
Condanna in primo grado per un professionista aversano
Sabato 15 Aprile 2023, 06:51
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Condanna per l'aversano Alfredo Maria Pozzi per tentata violenza sessuale: un episodio avvenuto in Sardegna nell'estate di dieci anni fa. Il noto professionista, secondo la ricostruzione fatta dal tribunale di Olbia, era rientrato nell'abitazione di famiglia a Porto Cervo, alle 3 del mattino dopo aver trascorso con gli amici una serata di festa in un locale della Costa Smeralda. Secondo la sentenza di primo grado, Alfredo Maria Pozzi- presunto innocente sino al terzo grado di giudizio - si era infilato nella camera da letto della domestica e aveva tentato di abusare di lei sessualmente non prima di averle strappato di dosso la camicia da notte. Per raggiungere l'obiettivo, sempre secondo i magistrati del tribunale di Olbia, aveva avuto anche un atteggiamento violento colpendola con calci e pugni mentre la malcapitata tentava di sottrarsi alla violenza urlando e difendendosi per scappare. Una volta fuori dall'abitazione della famiglia Pozzi, la donna veniva avvistata e soccorsa da alcuni vigilantes. Per l'uomo, invece, l'arresto, con il beneficio dei domiciliari, con l'accusa di violenza sessuale. A dieci anni dall'accaduto, nella giornata di giovedì la sentenza di primo grado.

Alfredo Maria Pozzi, difeso dall'avvocato Agostinangelo Marras, è stato condannato a due anni e tre mesi di reclusione per tentata violenza sessuale. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a tre anni e quattro mesi. Il collegio giudicante, presieduto dal giudice Caterina Interlandi, ha derubricato il reato da violenza a tentata violenza sessuale. La vittima si era costituita parte civile ed era rappresentata dall'avvocato Ivano Iai, noto, tra l'altro, per essere stato il legale del cardinale Becciu. Secondo la ricostruzione, Alfredo Maria sarebbe rientrato a casa in stato di alterazione e sarebbe penetrato nella stanza in cui la donna dormiva. Una volta in camera le avrebbe strappato di dosso la camicia da notte, ma la vittima avrebbe opposto resistenza. Un atteggiamento che avrebbe fatto infuriare ancora di più l'esponente della nota famiglia aversana. La domestica era, poi, riuscita a sottrarsi alla furia dell'uomo trovando dapprima riparo nella camera da letto della madre del professionista e poi raggiungendo l'esterno.
 

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