Caserta, lo scudo anti-Covid:
immunizzati 16 abitanti su 100

Caserta, lo scudo anti-Covid: immunizzati 16 abitanti su 100
di Ornella Mincione
Giovedì 27 Maggio 2021, 09:05 - Ultimo agg. 19:10
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Sedici casertani ogni cento immunizzati, ovvero hanno completato il ciclo vaccinale anti Covid, vuol dire che anche se contagiati dal virus sono al sicuro da manifestazioni più complesse e gravi della malattia. In aggiunta, il vaccino aiuta la collettività ad essere più forte al momento del contagio, perchè non permette al Covid di svilupparsi nelle forme più gravi, indebolendo il virus. È il dato che emerge dal calcolo dei dati monitorati dall'Asl di Caserta delle 16.55, secondo cui il totale delle prime dosi erogate è 333.230 di cui 151.423 richiami: dati da incrociare con il complessivo degli abitanti di Terra di Lavoro, 913.666 (dati Istat 2019), volendo considerarli tutti aderenti alla campagna.

Sulla base di questi dati è pressoché impossibile fare una previsione di quando verrà completata l'immunizzazione in Terra di Lavoro viste le innumerevoli variabili da tenere in considerazione.

Certo è che, come confermato dalle autorità sanitarie, sarebbe necessario un aumento delle dosi vaccinali per poter effettivamente accelerare il processo di immunizzazione. Infatti, dal 31 dicembre 2020, ovvero dall'inizio della fase vaccinali, i punti vaccinali attivati dall'azienda sanitaria casertana sono stati potenziati, così come, naturalmente, le equipe medico-sanitarie. Ai cinque realizzati presso tutti i presidi ospedalieri, Aversa, Marcianise, Maddaloni, Sessa Aurunca e Piedimonte Matese, sono stati aggiunti quelli nella caserma Ferrari Orsi gestita dalla brigata Garibaldi e quello di Francolise, inaugurato il 16 maggio scorso.

È bene precisare che in queste prossime settimane, il punto vaccinale dell'ospedale di Maddaloni verrà trasferito alla caserma Magroni, dove invece delle cinque linee vaccinali, ne saranno adibite dodici. In aggiunta, ci saranno altri due hub: uno al centro commerciale Campania e un altro al Tarì. Dunque l'Asl ha attivato un'organizzazione capace di rispondere ad una domanda nettamente maggiore rispetto a quella attuale che si aggira intorno alle cinque mila somministrazione quotidiane.

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Il nodo resta sempre la fornitura di vaccini che, per quanto puntuale ogni settimana, non è più di quelle attuali. Quelle consegnate ieri ad esempio, serviranno soltanto a somministrare i richiami delle prime erogate nelle scorse settimane e non si potrà fare prime dosi se non dalla prossima settimana. Tuttavia gli effetti del servizio vaccinale già sono visibili sull'andamento del contagio, non solo sul basso numero dei nuovi contagiati, che ad esempio ieri sul report dell'Asl erano 58, su 1.449 tamponi, ma soprattutto dagli alti numeri delle guarigioni: ieri erano 199 e ogni giorno secondo i bollettini dell'azienda casertana sono sempre il doppio o il triplo dei nuovi positivi. È registrato anche un decesso ed è evidente il calo dei positivi attuali: ieri erano 3.580, 140 in meno rispetto alla giornata precedente.

È il segno che si sta sviluppando un principio di scudo al virus: chi viene contagiato è nella maggior parte dei casi asintomatico o con pochi sintomi e in genere si negativizza velocemente. Il tasso di occupazione dei posti letto: sono sempre meno quelli impegnati da pazienti gravi. Coloro che vengono ricoverati, molto frequentemente, come ha anche confermato nei giorni scorsi il manager Asl Ferdinando Russo, necessità di un'assistenza a bassissima intensità. Spesso a causa di questa minima aggressività del virus molti pazienti scelgono le cure domiciliari e non il ricovero. Esistono delle varianti molto aggressive e contagiose che purtroppo continuano a infettare e da cui la cittadinanza deve difendersi perchè si conoscono poco così come la loro reattività al vaccino. Ecco perchè è così importante non abbassare la guardia e rispettare in modo rigido le misure anti Covid.

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