Marcia della Pace a Caserta, in piazza anche Nogaro: «I giovani la nostra speranza»

Il vescovo Pietro Lagnese in testa al corteo con don Nicola Lombardi, presidente del Comitato Caserta città di Pace

La marcia della Pace a Caserta
La marcia della Pace a Caserta
di Lidia Luberto
Domenica 17 Dicembre 2023, 10:30 - Ultimo agg. 15:55
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Il freddo intenso e il vento gelido non hanno fermato i costruttori di pace casertani, che anche quest'anno hanno partecipato alla tradizionale Marcia della Pace che, dal 1994, percorre le vie dello shopping cittadino. Sembrano stridere le parole, gli slogan, i gesti di pace con la folla distratta impegnata negli acquisti natalizi. «Eppure questa iniziativa è necessaria, oggi più che mai», ha sottolineato il vescovo di Caserta Pietro Lagnese, con don Nicola Lombardi, presidente del Comitato Caserta città di Pace, alla testa del corteo. «La guerra e la violenza sono diventate argomento quotidiano. Perché se i conflitti e le guerre stanno sterminando intere popolazioni in tante parti del mondo, la violenza, la sopraffazione, la prevaricazione stanno cambiando le nostre comunità, il nostro modo di vivere. Ne è prova drammatica ciò che è accaduto in questi giorni a Caserta. Una ragazza che ferisce gravemente una sua coetanea ha ricordato monsignor Lagnese è il segno del malessere diffuso fra le giovani generazioni. Sono molto preoccupato, e, perciò, sarò domani nella scuola scenario dell'aggressione per portare la mia solidarietà alla dirigente e ai docenti che tanto si spendono per la formazione dei ragazzi. Oggi, dunque, non è possibile girarsi dall'altra parte, dobbiamo essere tutti uniti, solidali perché le cose possano veramente cambiare».

Ma la violenza, pratica troppo diffusa per non essere considerata un campanello d'allarme, viene, però, per fortuna, rifiutata dai tanti che la combattono. Gli studenti, le associazioni, le organizzazioni sindacali, i rappresentanti delle comunità dei migranti (fra le quali, numerosa, quella ucraina, guidata dal suo pastore, padre Igor) che ieri hanno urlato la propria voglia di pace e di cambiamento sono esempi virtuosi di un riscatto ormai indifferibile. «Siamo qui per far sentire la nostra voce, per dire basta ad una società sempre più violenta e prevaricatrice. Nei cinque anni di scuola è la testimonianza di Giuseppe Mucherino, allievo del Novelli di Marcianise abbiamo affrontato tante volte il tema della violenza e siamo consapevoli del pericolo di una guerra devastante.

Allora l'unica possibilità è chiedere di fermarsi. Ed è, appunto, ciò che stiamo facendo oggi». 

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Un sentimento comune fra i tanti volontari della pace. «Ogni mattina a scuola riflettiamo su queste problematiche. È il momento del buongiorno, quando - racconta Davide Salviati Esposito del liceo dei Salesiani - in classe si legge un pensiero, una dichiarazione su cui riflettiamo tutti insieme». Il lungo corteo è poi confluito in piazza Prefettura, dove ad attenderlo, c'era il vescovo emerito Raffaele Nogaro, che non ha voluto rinunciare, nonostante il freddo pungente e i prossimi 90 anni (che compirà a fine anno), a essere presente all'iniziativa da lui voluta quasi trent'anni fa. «Non potevo mancare e ci sarò finché le forze me lo consentiranno. Voi che siete qui - dice padre Nogaro - siete la vera speranza. Purtroppo le guerre continuano ad essere combattute sulle spalle della povera gente e delle popolazioni inermi, perché sono i governi a volerle. Sono loro quelli che non lavorano per la pace e noi cittadini non abbiamo la possibilità di fermarli. Allora non ci resta che protestare, unire i nostri appelli a quelli di papa Francesco e impegnarci per sensibilizzare chi ha il potere di decidere. Anzi vorrei essere io un governante per avere la possibilità di fermare le guerre e decidere un futuro di pace. Ma ci siete voi a resistere. Grazie di esserci, voi ha detto rivolto ai numerosi partecipanti siete il Natale, voi la speranza della nostra vita». Efficace anche l'intervento del sindaco di Casagiove, Giuseppe Vozza, l'unico amministratore presente insieme all'assessore all'istruzione e cultura di Caserta, Enzo Battarra. «Vi dobbiamo chiedere scusa ha detto Vozza ai giovani per non essere più numerosi noi amministratori che, invece, dovremmo dare un esempio concreto della voglia di pace». Al termine della manifestazione, una delegazione è stata ricevuta da Montemarano, delegato del prefetto, che, ha condiviso le finalità dell'iniziativa. «Non ritenete insignificanti queste iniziative, continuate a credere nella non violenza», ha detto ai giovani che sono usciti dal colloquio soddisfatti per essere stati accolti e ascoltati da un rappresentante delle istituzioni. 

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