Opg, cinque mesi dopo la chiusura lo svuotamento è ancora a metà

Opg, cinque mesi dopo la chiusura lo svuotamento è ancora a metà
di Ignazio Riccio
Lunedì 17 Agosto 2015, 11:38 - Ultimo agg. 11:47
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CASERTA - Sono trascorsi cinque mesi dalla chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari, ma le strutture di reclusione restano ancora lì, in un limbo, con il loro carico umano che attende di conoscere il proprio destino. L'Opg di Aversa non fa eccezione, nonostante la Regione Campania sia stata tra quelle più attive nel mettere a disposizione le cosiddette pre-Rems, le misure alternative alla detenzione, piccole residenze destinate a rendere più «dolce» la degenza degli internati degli Ospedali psichiatrici giudiziari. «Il numero varia di giorno in giorno, però posso affermare con certezza che nell'ultima settimana contiamo dai 55 ai 60 ospiti dell'Opg di Aversa (ieri gli internati erano 58, ndr)».



La cifra viene fornita dalla direttrice della struttura casertana. Elisabetta Palmieri si limita ad indicare il numero degli internati dell'Ospedale psichiatrico giudiziario. Alla data di chiusura, lo scorso 31 marzo, i reclusi erano 104, segno che la dismissione procede, anche se molto lentamente perché alcune Regioni non si sono attrezzate. «I ritardi sono l'unica nota negativa, ma possiamo ritenerci soddisfatti di ciò che è stato fatto dalle istituzioni». Il senatore aversano Lucio Romano, esponente di Democrazia solidale e componente delle commissioni Affari costituzionali, Sanità e Diritti umani, sabato era in visita all'Opg di Aversa. «Intendo rappresentare vicinanza istituzionale e riconoscimento alle forze dell'ordine, impegnate sempre più, anche in queste settimane di vacanze, a garantire sicurezza alla popolazione. Ci siamo opposti in commissione Igiene e sanità a un'ulteriore proroga degli Opg e il Governo ci ha dato ascolto. Si è passati da una dimensione detentiva a un’assistenza unicamente sanitaria. La sicurezza esterna delle Rems verrà assicurata dalle forze di polizia e dalle prefetture, mentre nei Dipartimenti di salute mentale ci andranno le persone che hanno estinto la pena o che non hanno gravi problemi. Non c’è il rischio che le Rems diventino dei piccoli Opg». Le certezze del senatore Romano non sembrano essere condivise da tutti.



Esprime dubbi l'esponente di Antigone, l'osservatorio sulle condizioni di detenzione in Italia, Dario Stefano Dell'Aquila. «Finalmente, dopo tante battaglie, si è deciso di chiudere gli Opg, ma non siamo completamente soddisfatti sui tempi e le modalità adottate. Il rischio è che le strutture alternative, peraltro lontane dall'essere pronte, diventino dei piccoli luoghi di reclusione. Il caso dell'Opg di Castiglione delle Stiviere, in Lombardia, è emblematico. Da Ospedale psichiatrico giudiziario è diventato centro polimodulare di Rems provvisorie. È stato cambiato nome alla struttura di reclusione, ma la sostanza rimane la stessa». Per Aversa, invece, è stata trovata la soluzione provvisoria delle due pre-Rems di Mondragone, con 8 posti a disposizione, e di Roccaromana, in località Statigliano, con 20 postazioni letto, in attesa della Rems definitiva di Calvi Risorta.



Secondo i programmi della Regione questa struttura doveva aprire i battenti il prossimo 31 agosto, ma i lavori di ristrutturazione sono ancora in alto mare e la data di consegna non verrà rispettata. Intanto le due pre-Rems sono piene, anche se la maggior parte degli ospiti non sono campani e non provengono dal flusso di dismissione degli Opg. In più, la fase di rodaggio ha procurato una serie di problemi, soprattutto in tema di sicurezza, culminati con la fuga di alcuni pazienti.



Intanto, in attesa della dismissione dell'Ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa, si dibatte da tempo sul futuro della struttura, ubicata nel centro della città, e, nonostante ci sia la quasi totalità di pareri contrari, l'idea resta quella di realizzare in via San Francesco di Paola un carcere a custodia attenuata, per coloro che devono scontare pene meno gravi.