San Tammaro: direttrice Poste prelevava dai conti degli anziani per comprare gioielli e borse

La funzionaria è stata sospesa

Un ufficio postale
Un ufficio postale
di Biagio Salvati
Martedì 25 Luglio 2023, 08:24 - Ultimo agg. 15:30
3 Minuti di Lettura

È agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Caserta, dopo essere stata trattenuta in carcere per quattro giorni in stato di fermo a metà luglio, l'ex direttrice dell'ufficio postale di San Tammaro, Giustina Giordano, 56 anni, nativa del napoletano accusata di peculato e autoriciclaggio. Secondo le indagini della Guardia di Finanza di Capua, coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, diretta da Pierpaolo Bruni, la donna si sarebbe appropriata di oltre 600mila euro sottraendoli dai libretti o conti correnti di ignari clienti, soprattutto anziani. I finanzieri di Capua, agli ordini del capitano Angela Piscitelli, hanno eseguito un sequestro del valore di 600 mila euro su beni e oggetti di lusso ritenuti nella disponibilità della donna. La Giordano era stata prima raggiunta da un fermo in carcere, su provvedimento del pm a metà luglio e poi era tornata ai domiciliari su disposizione del gip del tribunale sammaritano. Stando alla denuncia presentata dal familiare di una donna vittima di un consistente ammanco, azione legale che ha permesso di risalire anche ad altre vittime, la direttrice avrebbe agito in modo spregiudicato utilizzando in un caso anche il bancomat di un conto che aveva fatto finta di chiudere.

Oltre a numerose spese, in gioielleria o centri commerciali, dall'estratto conto risulterebbe anche l'acquisto di cibo per 20 euro in un noto fast food. L'ammanco totale potrebbe però raggiungere oltre il milione di euro ed è quanto stanno valutando gli 007. Tutto è partito da una segnalazione di una vedova appartenente a una stimata famiglia di noti commercianti di Santa Maria Capua Vetere: tramite l'avvocato Giuseppe Cipullo è stata presentata una denuncia per alcune anomalie sui movimenti del conto passati al vaglio del Fraud Center di Poste, il servizio interno antifrodi che ha collaborato con i finanzieri. È stata un'operazione rapida che ha consentito di arrivare in meno di mese all'autrice dei prelievi e di conoscere le modalità di appropriazione del danaro da parte della direttrice.

Dagli atti risulterebbe dei bonifici provenienti dai conti dei risparmiatori a favore della Giordano, da lei stessa eseguiti, mentre in altri casi, la donna avrebbe usato deleghe, si presume costruite od ottenute con l'inganno dai correntisti per eseguire i prelievi.

Video

Un intricato sistema di appropriazione dei soldi dei clienti, spesso risparmi di una vita, che finivano in tasca della funzionaria. Quando la Giordano ha saputo di essere sotto inchiesta, si è affrettata a contattare gli utenti cui aveva sottratto i soldi, per tranquillizzarli e indurli a non parlare, «perché tanto è una cosa minima, che a voi non ha fatto alcun danno». E invece risulta che si sarebbe appropriata di somme importanti, prelevate dai depositi di risparmio intestati ad anziani. La direttrice avrebbe sviato su altri le colpe e nel caso della denunciante, avrebbe fatto arrivare l'estratto conto presso l'ufficio e non più al domicilio. E con quei soldi comprava borse e scarpe griffate, gioielli, tutti oggetti di lusso che la Finanza è riuscita a sequestrare. Dai conti dei clienti la direttrice non toccava nulla, ma si appropriava dei risparmi. Poste italiane fa sapere che «ha sospeso la dipendente e ha già avviato le verifiche per assicurarsi che ci siano tutte le condizioni affinché i clienti vittime dell'attività illegale possano essere rimborsati il prima possibile».

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA