"Resto al Sud" a Caserta: 1.379 progetti approvati e già 5.310 nuovi posti di lavoro creati

Aumento consistente rispetto allo scorso anno

Un'impresa nata con Io resto al Sud
Un'impresa nata con Io resto al Sud
di Emanuele Tirelli
Lunedì 11 Dicembre 2023, 08:50 - Ultimo agg. 16:49
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Sono 1.379 i progetti approvati e 5.310 i nuovi posti di lavoro nella provincia di Caserta da quando è in vigore la misura. Si parla di investimenti attivati per oltre 102 milioni, di agevolazioni attivate per più di 80,6 milioni e di 27,5 milioni di erogazioni complessive. Sono i dati relativi a Resto al Sud, misura di Invitalia (agenzia nazionale per lo sviluppo, di proprietà del ministero dell'Economia e delle Finanze) che sostiene nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali nelle regioni del Mezzogiorno e in alcune aree e isole d'Italia per chi ha un'età compresa tra i 18 e i 55 anni. Tra le caratteristiche principali c'è quella del 50 per cento di contributo a fondo perduto, mentre la metà restante è un finanziamento bancario garantito dal Fondo di Garanzia per le Pmi, con interessi a carico di Invitalia. In più, a supporto del fabbisogno del capitale circolante, c'è un ulteriore contributo a fondo perduto. Il numero complessivo è di oltre 17mila progetti approvati in tutta Italia dalla nascita della misura nel 2018 a oggi: si traducono in 1 miliardo e duecento milioni di euro di investimenti attivati e di 964 milioni di agevolazioni, che scendono a 816 milioni se si escludono le decadenze e le revoche parziali e totali. Le erogazioni superano quindi i 326 milioni. 

A guardare i numeri casertani del 2023 rispetto a quelli dell'anno precedente si nota rapidamente quanto siano cresciuti: 234 progetti approvati contro 184, e quasi 8 milioni di erogazioni contro i 6,5 del 2022.

Sono molte le persone che si rivolgono a Invitalia per avviare o rafforzare la propria attività, e il nome stesso della misura richiama la necessità di smorzare la fuga dal Mezzogiorno. Così, prendendo in considerazione i valori totali dal 2018 a oggi, è possibile fare anche un identikit dei destinatari. Il primo dato sta nella prevalenza maschile con 865 persone (62,7%) a fronte di una presenza femminile di 514 (37,3%). La maggior parte delle persone che ha beneficiato di questa misura di Invitalia ha un'età compresa tra i 21 e i 46 anni, con un picco (414, pari al 30%) nella fascia che va dai 30 ai 35. Minore è invece il numero dei progetti approvati per chi è nella fascia 18-20 (54) e per gli over 46 (65). Anche i settori più interessati restituiscono informazioni importanti. D'altronde, prima di approvare un progetto, Invitalia effettua una valutazione che passa anche per la possibilità di quell'idea di trasformarsi in business su quel determinato territorio.

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Così, il settore delle attività turistiche e culturali risulta quello con il totale più alto di approvazioni (622), seguito con ampio distacco da manifattura e artigianato (356) e servizi alla persona (248). Meno consistenti (80) i numeri delle realtà nate con il contributo di Resto al Sud per i servizi alle Pmi, per le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (38) e per le costruzioni (35). Aprendo, invece, la mappa geografica, la distribuzione territoriale è orientata verso determinate città, che però sono anche le più grandi della provincia. Nel capoluogo hanno aperto 217 attività, ad Aversa 165. Santa Maria Capua Vetere (63), Marcianise (62) e Maddaloni (44) sono molto più vicine tra loro, ma Resto al Sud non si è fermata in questi cinque Comuni. «Il tasso di copertura territoriale dell'incentivo in provincia di Caserta è dell'88,5 per cento», ha dichiarato Enzo Durante, responsabile occupazione di Invitalia. «Il modello ibrido tra finanziamento agevolato e fondo perduto di Resto al Sud ha consentito di veicolare sui neoimprenditori non solo risorse pubbliche ma anche capitale privato». © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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