Scuole, record di raid e sabotaggi: «In 3 mesi 145 interventi»

Manomissioni e incursioni nel mirino i 13 plessi comunali

La finestra danneggiata in una scuola
La finestra danneggiata in una scuola
di Giuseppe Miretto
Domenica 3 Dicembre 2023, 10:13 - Ultimo agg. 19:01
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Divulgato un inquietante bollettino dei danni: raid vandalici, danneggiamenti, suppellettili rotte e impianti in tilt. E poi ancora bagni intasati (anche quelli degli insegnanti), water divelti, impianti anti-incendio manomessi o non funzionanti. Poi ancora porte danneggiate, finestre non funzionanti, illuminazione fuori uso e discariche create lungo le mura perimetrali. A Maddaloni, non è più tempo di piccole e grandi complicità e nemmeno per la tolleranza.

Mettere fine all'indifferenza collettiva: è questo l'obiettivo ultimo del sindaco Andrea De Filippo che, con una nota formale e una presa di posizione ufficiale senza precedenti, intende «isolare i fautori degli atti vandalici, notturni e diurni, che danneggiano le 13 scuole comunali».

Si tratta di un messaggio inequivocabile indirizzato principalmente ai dirigenti scolastici. I numeri, divulgati dall'Ufficio tecnico comunale, non hanno precedenti. «Da quando è partito il nuovo anno scolastico - commenta sconsolato il vicesindaco Nicola Corbo, responsabile dei lavori pubblici - sono saliti a ben 145 gli interventi di manutenzione straordinaria presso gli istituti scolastici. Va precisato che a settembre, sui plessi erano stati eseguiti lavori di manutenzione e che l'Asl ha certificato la piena agibilità degli istituti. Non è bastato visto che siamo giunti alla segnalazione di rotture guasti con cadenza quotidiana». Qualche anno fa, l'emergenza era rappresentata dai raid notturni e dalle bravate dei soliti ignoti. Tanto che l'ex sindaco Antonio Cerreto, nel 2011, introdusse 500 euro di premio (decurtati dall'indennità personale del primo cittadino) per chiunque potesse fornire elementi utili all'identificazione dei responsabili.

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Oggi, il sindaco De Filippo non arriva a tanto ma la sua presa di posizione è altrettanto perentoria e provocatoria: «Siamo al cospetto di troppi e inspiegabili danneggiamenti fatti passare, sottotraccia e archiviati come atti di manutenzione ordinaria o carenze delle infrastrutture.

La richiesta pressante, rivolta al coordinamento dei dirigenti scolastici, è quella di porre un argine a episodi reiterati di danni documentati».

La preoccupazione è tutta nei numeri. Conti alla mano, i sistematici sabotaggi agli impianti degli istituti scolatici sono un lusso che Maddaloni non può più concedersi. Ogni anno, i danni medi superano di gran lunga i 150mila euro. E rappresentano una quota significativa della spesa ordinaria. L'accusa del sindaco è forte: «Il silenzio auto assolutorio, calato su questi episodi quasi quotidiani, stride con le accuse virulente mosse all'ente locale, a partire dalle famiglie, in caso di eventuali disservizi. Ora tutti tacciono». Tranne il comune che stila una classifica dei danni e delle scuole.

«L'ultimo intervento eseguito in assoluta emergenza - testimonia Corbo - lo abbiamo fatto presso la scuola Brancaccio di via Feudo. L'impianto anti-incendio era fuori controllo non per guasto ma per accertata manomissione. Tanto che si è rischiato di sospendere l'attività didattica. Poi, in alcuni istituti si ripetono i danni ai servizi igienici. L'ultimo in ordine di tempo è il danneggiamento di un water presso l'Aldo Moro».
Danni a raffica pure agli impianti idrici. In cima alla lista ci sono: la manomissione degli estintori, danni alle porte, finestre, impianti di illuminazione; la rottura dell'impiantistica e delle attrezzature presso le palestre. Fanno eccezione gli impianti di riscaldamento. «Ma solo perché - denuncia Corbo - sono stati cambiati da poco tutti i bruciatori ad alto consumo».

Il sindaco incassa la solidarietà degli addetti ai lavori e dei movimenti politici. «Oltre al contrasto serve prevenzione - ribadisce Angelo Schiavone (Maddaloni Green) amministratore di lungo corso ed ex-presidente dell'ex-distretto scolastico 13 - perché, abbiamo verificato, alla luce dei tanti episodi, che c'è sempre un branco o qualcuno che danneggia le scuole. Senza un coinvolgimento delle famiglie non si ottengono mai risultati duraturi. Per alcuni atti vandalici purtroppo è ancora la famiglia il primo scudo protettivo dei teppisti in erba. È in questa direzione che bisogna continuare a lavorare».
 

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