Mattarella e l'omaggio a Casal di Principe nel discorso di fine anno: «Speranza e coraggio»

L'orgoglio dei docenti dell'Itc Guido Carli

La visita del presidente Sergio Mattarella a Casal di Principe
La visita del presidente Sergio Mattarella a Casal di Principe
di Teresa Scalzone
Mercoledì 3 Gennaio 2024, 11:00 - Ultimo agg. 4 Gennaio, 10:30
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«Appena ho sentito pronunciare il nome di Casal di Principe ho avuto un sussulto. È stato come riavvolgere la pellicola di un film. Mi sono ricordata di quel giorno, l'attesa, la gioia dei ragazzi. Siamo sulla scia di Mattarella che con le sue parole ha rappresentato il nostro riscatto, l'impegno di una comunità protesa sempre più a un solido percorso di legalità». Così la dirigente dell'Itc Guido Carli di Casal di Principe, Tommasina Paolella, dopo il discorso di fine anno del presidente Sergio Mattarella. Il Capo di Stato il 20 marzo dell'anno scorso, in visita a Casal di Principe in occasione della Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie, si recò al Carli per incontrare gli studenti. Mattarella si rivolse ai giovani definendoli «testimoni di speranza» e sollecitandoli «a essere fieri di essere nati nella terra di don Diana, che ha saputo compiere una grande rinascita, oltre a invitarli a essere orgogliosi di essere suo concittadino e di rifiutare, fin dai banchi di scuola, la sopraffazione, la violenza, la prepotenza, il bullismo, che sono un brodo di coltura della mentalità mafiosa». «A nome mio, di tutti i miei colleghi e dei nostri straordinari studenti - dice Maria Preziosa Ferraiuolo, referente alla legalità nonché la docente che parlò al Presidente in occasione della sua visita - voglio ringraziare il Capo dello Stato per le sue parole che infondono speranza e coraggio, per le emozioni che ha donato alla comunità educante, per aver reso la nostra scuola il fulcro del suo interesse. Grazie per averci donato l'opportunità di mostrare la bellezza, la sensibilità e il riscatto della nostra terra e dei nostri giovani». 

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Ebbene ascoltare parole di encomio su Casal di Principe sembra aver risvegliato la speranza di non essere lasciati soli. Un nuovo appello viene lanciato dagli studenti dell'Itc. «Non riuscirò mai a ringraziare abbastanza il nostro Presidente e a far capire quanto io, come tutti i miei coetanei e compaesani di Casal di Principe, sia onorato di aver fatto parte, anche se solo per un paio di parole, del discorso di fine anno da lui pronunciato - dice Gabriele Fabrizio, rappresentante degli studenti del Galli - È stata una vera sorpresa che ha tolto quel dubbio che attanagliava molti, ovvero quello che l'incontro avvenuto il 21 marzo fosse solo simbolico, invece siamo speranzosi. Voglio per questo lanciare un ultimo appello al nostro caro Presidente. Noi ci stiamo impegnando veramente. I beni confiscasti alla camorra sono attivissimi per ogni tipo di iniziativa e non conto neanche quanti eventi abbiano già portato avanti con successo. Rispetto a prima la voglia di riscatto nell'aria si sente sempre di più e ormai questo popolo martoriato sta veramente facendo valere la propria cultura e voglia di aiutare chiunque ne abbia bisogno. Ribadisco però che lo Stato deve essere sempre presente, che non ci deve abbandonare. Deve aiutare i ragazzi a realizzare i propri sogni offrendo a tutti una solida istruzione e la possibilità di lavorare restando nel proprio territorio. Spero che le mie parole possano raggiungere il cuore e la coscienza un po' di tutti gli italiani». «La visita del presidente nella scuola che frequento è stata un evento eccezionale da ripetere - aggiunge Viviana D'Angiolella, rappresentante della Consulta provinciale degli studenti - La sua presenza sottolinea che nel nostro paese, conosciuto da sempre per le passate illegalità, si sta assistendo a un forte cambiamento, a una rinascita mai registrata fino ad ora.

Sono orgogliosa che il presidente abbia ricordato Casal di Principe e Don Peppe Diana nel discorso di fine anno». 

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