Superstrada, arriva la bocciatura bis

Il Comune si oppone al secondo tracciato dell'Anas

Il tracciato della superstrada
Il tracciato della superstrada
di Giuseppe Miretto
Domenica 11 Giugno 2023, 10:27
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Seconda bocciatura. Maddaloni respinge pure la proposta del "tracciato 2" per il collegamento diretto veloce "Terra di Lavoro-Sannio". È la seconda opposizione, in ordine di tempo, motivata e documentata già presentata ancora prima che inizi la fase delle audizioni con i territori sulla superstrada Caserta-Benevento. È un record. Prima che si passi ai sopralluoghi sui territori e all'analisi del progetto di dettaglio (appuntamento fissato per il 6 luglio presso la biblioteca comunale) già è arrivata una valanga di obiezioni. Il rimedio presentato dall'Anas, alle prime ipotesi di percorso circolate e già respinte, sarebbe peggiorativo.

«La nuova ipotesi del tracciato - dichiara tassativamente il sindaco Andrea De Filippo - è irricevibile. Le cifre sono impressionanti: 516mila metri quadrati di suolo da espropriare; otto palazzi da abbattere; l'area dei nuovi insediamenti produttivi (inseriti nel nuovo Puc) spaccata in due da un percorso su piloni». Un impatto ambientale e un carico urbanistico considerato sproporzionato.

«Gli errori macroscopici si ripetono - insiste De Filippo - perché non si conosce affatto il territorio e la sua evoluzione. Così, dopo aver ipotizzato il tracciato Caserta Sud-Paolisi che si sovrappone al nascente casello autostradale sull'A30, gestito da Autostrade per l'Italia, ora siamo pure alle prese con un percorso che si sovrappone alle infrastrutture viarie che saranno costruite nella Zona economica speciale (Zes) dell'Interporto Sud Europa, gestite e finanziate dalla struttura commissariale della Regione Campania per oltre 20 milioni di euro». È tutto da rifare. Di più: i primi chilometri della Caserta-Benevento (primo lotto) sono inutili, un doppione e quindi uno spreco di denaro. «Non serve costruire una strada di categoria B - conclude De Filippo - parallela, di poche centinaia di metri, ad un'altra che parte sempre dalla rotonda Ise». Documentando un risparmio di diverse decine di milioni di euro, urge un raccordo tra le opere avviate dalla struttura tecnica regionale, voluta da Giosy Romano, commissario governativo della Regione Campania alle aree Zes.

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In concreto, il "chilometro zero" della Caserta-Benevento deve raccordarsi e non raddoppiare il "nuovo raccordo anulare dell'area intermodale casertana". Insomma, la viabilità veloce, tra Maddaloni e Marcianise, già si sta realizzando. Ma il Comune di Maddaloni è molto critico anche sull'ubicazione degli svincoli: l'uscita nel territorio di Cervino incoraggerebbe il traffico pesante a non abbandonare la vecchia statale Appia annullando l'obiettivo del decongestionamento visto che i transiti medi giornalieri sono nelle 24 ore superiore a 30mila. Senza un ridisegno del percorso, sulla base di una valutazione reale dello stato dei luoghi e dei progetti in corso, il Comune è contrario a tutti i tre tracciati presentati.

Ma l'obiettivo non è solo trascinare Anas ad una nuova concertazione, ma anche in Prefettura. Pronta l'ordinanza sindacale che vieta il transito ai "mezzi superiori ai 35 quintali" che attraversano le strade cittadine. In breve, i veicoli provenienti dalla Fondo Valle Isclero e dall'Appia. Già comunicato al prefetto la volontà di chiudere il territorio. «È una decisione muscolare - commenta e denuncia Angelo Lustro (Filt-Cgil Campania) ma creata e cercata dalla dirigenza regionale di Anas che sottraendosi dal rispetto degli accordi siglati in Prefettura, alla presenza del viceprefetto vicario Michele Lastella, ha disatteso qualsivoglia accordo mirato a innalzare il livello di sicurezza tra Valle di Maddaloni e Maddaloni che resta la terza arteria più a rischio della provincia. È assurdo che la fondo Valle Isclero termini con una vecchia ex statale e utilizzi come raccordo strade comunali. È un caso che deve essere portato all'attenzione della regione del Governo».
Intanto, il Comune ha portato Anas in Tribunale per «ottenere i ristori, mai riscossi, per la dismissione delle tratte dell'ex 265».

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