Ha trascorso tutta la mattina di ieri a ripulire l'attività e a ripristinare l'ingresso. Per Piero Cioffi, titolare dell'omonima oreficeria di via XXVI ottobre - nel cuore del centro sidicino - non è stata una giornata come le altre. Svegliato nella notte dal sistema di allarme, l'orefice ha scoperto che una banda aveva appena preso d'assalto il suo negozio. In soli cinque minuti, a suon di grimaldelli, quattro uomini, tutti col volto coperto e i guanti alle mani, hanno distrutto la saracinesca e poi si sono avventati contro la porta blindata. Le telecamere hanno ripreso il raid. «Guardando le immagini mi ha colpito la violenza e la velocità dell'azione - racconta Cioffi - tutto è durato pochissimi minuti. I video mostrano quattro persone e due auto». La banda è riuscita a scardinare facilmente il primo ostacolo e a mettere fuori uso il primo sistema di sicurezza. I malviventi però non hanno fatto i conti con il vetro anti-sfondamento e con il secondo dispositivo di protezione. Il colpo si è dissolto in un nulla di fatto, ma ha lasciato dietro di sé una scia di danni notevoli. E mentre la banda si è data alla fuga facendo perdere le sue tracce nel buio delle campagne della periferia sidicina, dopo l'assalto il titolare della gioielleria ha stimato danni per almeno 6mila euro.
«Non era mai accaduto prima, ma sono a conoscenza di furti o tentati furti simili nella zona. Tra danni all'ingresso e al sistema di sicurezza sarà un danno di diverse migliaia di euro», continua ora Cioffi. L'oreficeria Cioffi dista solo trecento metri dalla sede della filiale bancaria «Compass» che solo due settimane fa è stata teatro di un'incursione molto simile. Alle 3 della notte fra l'8 e il 9 giugno, tre criminali, anche in questo caso irriconoscibili agli occhi elettronici, hanno preso di mira l'ufficio di via don Luigi Sturzo. La dinamica sembra identica a quella delle scorse ore: prima la porta d'ingresso forzata e danneggiata, poi la fuga a mani vuote forse a causa di un imprevisto o di un sistema di sicurezza di troppo. Proprio per queste similitudini i carabinieri, che la notte scorsa hanno effettuato i rilievi nella gioielleria di via XXVI ottobre, non escludono alcuna possibilità, neppure quella che possa trattarsi della stessa banda. Intanto, dopo aver raccolto la denuncia di Cioffi, i militari hanno acquisito le registrazioni del sistema di videosorveglianza, in questo caso fondamentali per procedere nelle indagini.