Violazioni ed evasione fiscale, sequestro a gruppo alberghiero che gestisce hotel a Castel Volturno, Gricignano e Caserta

Sigilli della Finanza per un valore di due milioni di euro

Il tribunale di Napoli Nord
Il tribunale di Napoli Nord
di Biagio Salvati
Venerdì 30 Giugno 2023, 07:42
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Il componente familiare di una società per azioni, operante nel settore dell'industria alberghiera, rinuncia volontariamente alle sue quote ed il gruppo societario si ritrova con un sequestro del valore di poco più di due milioni di euro alle porte dell'estate. Sono ancora tutti da chiarire gli aspetti di una vicenda giudiziaria per violazioni fiscali che l'altro giorno ha portato la Guardia di Finanza di Mondragone ad eseguire un decreto di applicazione di cosiddette "misure cautelari reali", emesso dal gip del Tribunale di Napoli Nord. La richiesta è stata avanzata dalla Procura dello stesso Palazzo di Giustizia di Aversa, nei confronti di una società che gestisce importanti strutture alberghiere nei comuni di Castel Volturno, Gricignano di Aversa e Caserta. In particolare, recita una nota dell'ufficio inquirente, sono stati sottoposti a sequestro preventivo beni, denaro e valori nella disponibilità della società e del proprio legale rappresentante per oltre due milioni di euro, considerati - secondo l'accusa - proventi diretti o indiretti dell'evasione delle imposte realizzata.

Si tratta di attività che risalgono a nove anni fa, in particolare, dal 2014 al 2020 che avrebbero permesso di ricostruire un'ingente evasione realizzata dalla società tramite alcune operazioni finanziarie. Attività che per l'accusa avrebbero consentito al gruppo alberghiero (una struttura peraltro è anche chiusa) di aumentare il valore del proprio patrimonio aziendale. Tutto ciò attraverso "la contestuale riduzione dei debiti verso i propri finanziatori (intermediari bancari e soci)". Secondo quanto emerso dalle attività di verifica, per evitare un eccessivo indebitamento e mostrare una maggiore solidità patrimoniale, la società alberghiera avrebbe svalutato in modo arbitrario ed unilaterale debiti verso istituti di credito derivanti dall'erogazione di mutui e prestiti per oltre undici milioni di euro ed avrebbe omesso di corrispondere a favore di un socio, a seguito della volontaria rinuncia di quest'ultimo, interessi passivi per oltre due milioni e mezzo di euro maturati a fronte di un prestito obbligazionario ricevuto.

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Secondo gli inquirenti, in tal modo, la società avrebbe cancellato "gratuitamente" dalle proprie scritture contabili debiti per 13 milioni e mezzo di euro, accrescendo in modo corrispondente il proprio valore aziendale.

Sempre secondo gli investigatori, ci sarebbero state operazioni contabili definite "artifici" per rendere neutre in chiave fiscale tutte le operazioni poste in essere, evitando tassazione. Il gruppo alberghiero è pronto a chiarire il tutto attraverso i propri legali. 

 

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