Si chiama heArt e si pronuncia come 'cuore' in inglese il nuovo social interamente dedicato al talento, agli artisti e agli amanti di arte e spettacolo. È l'idea 'rivoluzionaria', unica nel suo genere, lanciata da Matteo Forte, anima e ideatore di questo progetto per raccogliere in una community le diverse espressioni del talento offrendo loro una grande vetrina digitale finalizzata alla ricerca di nuove opportunità professionali e all'offerta di un intrattenimento social di qualità.
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L'ambizione del progetto è quella di proporre una piattaforma protetta nella quale ciascuno possa esprimere e condividere i propri talenti, senza essere giudicato, per il piacere di intrattenere o per farsi scoprire. 'heArt' accoglie artisti come attori, cantanti, danzatori, pittori, scrittori, fotografi, musicisti, scultori, disegnatori, ma anche tecnici e professionisti dell'arte.
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La piattaforma è raggiungibile al link heArt o scaricando l'app, ancora in versione beta, 'heArt social' su App store o Google Play con funzioni analoghe ai social esistenti, ma anche con specifiche peculiarità. Le opere/performance, per esempio, non potranno essere commentate pubblicamente da altri utenti, ma solo apprezzate con un sistema di valutazione da 1 a 5 'cuorì e chiunque (aziende o istituzioni culturali e dell'arte o privati) potrà inserire opportunità professionali rivolte ad artisti. Inoltre, heArt dispone di un 'Osservatorio scientificò, un qualificato gruppo di indirizzo, di cui fanno parte personalità come il professor Gianni Canova (Rettore dell'Università IULM); il professor Giacomo Manzoli (direttore del Dar già Dams di Bologna); la dottoressa Luisa Vinci (direttore generale dell'Accademia Teatro alla Scala); il professor Roberto Favaro (direttore della civica scuola di musica 'Claudio Abbadò) e lo stesso Matteo Forte. «Vogliamo essere aperti, inclusivi e 'democraticì offrendo a tutti la possibilità di caricare contenuti e navigarli liberamente o guidati da un sistema di filtri che consentirà specifiche selezioni di utenti 'consigliatì dai partner del progetto» afferma Matteo Forte.