Lina Selander, The eye is the first circle: la natura trasfigurata tra cianotipi e video-installazioni

Apre il percorso espositivo «Conductor», una videoproiezione su cianotipo

Lina Selander in mostra
Lina Selander in mostra
di Tiziana Tricarico
Sabato 27 Gennaio 2024, 08:06 - Ultimo agg. 28 Gennaio, 09:16
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Associazioni di senso e di significati. Un modo tutto suo di utilizzare video e fotografia per affrontare temi attuali, in questo caso il rapporto tra natura e uomo. Lina Selander è tornata ad esporre alla galleria Tiziana Di Caro in piazzetta Nilo 7 con «The eye is the first circle» (citazione di Ralph Waldo Emerson), in mostra fino al 30 marzo. Accurata, quasi maniacale, la cura con la quale l'artista di Stoccolma, classe 1973, relaziona i suoi lavori con lo spazio che li accoglie: il valore che dà all'allestimento fa sì che nel suo complesso sia esso stesso un'opera, con riprese girate anche al Mann, a Pompei e allo zoo di Napoli, oltre che all'orto botanico di Stoccolma.

Selander analizza la relazione tra la natura e le culture, i comportamenti umani: «Una relazione asimmetrica che è necessario bilanciare per sopravvivere, un'urgenza molto forte nell'epoca in cui viviamo», sottolinea.

Apre il percorso espositivo «Conductor», una videoproiezione su cianotipo: le riprese, originariamente girate in Super 8, si confondono con lo schermo blu che sembra quasi graffiato da felini che si muovono in loop, come automi privi di volontà. Particolare anche l'installazione video nella seconda stanza, realizzata mediante l'utilizzo di uno specchio, che fa pensare a un telescopio puntato sull'astro notturno e che pone l'accento sulla potenziale manipolazione dell'immagine poiché presenta una realtà che esiste solo per lo sguardo di chi la osserva. Emozionati ed eleganti i cianotipi - la cianotipia è un antico metodo di stampa fotografica con la luce solare, inventata da un astronomo, che produce immagini color Blu di Prussia - che suggeriscono una natura analizzata ai raggi x: foglie, fiori, fili d'erba a volte immediatamente percepibili, altre volte trasfigurati. 

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