Napoli, al via la mostra dedicata a Battistello Caracciolo: un omaggio atteso 400 anni

Napoli, al via la mostra dedicata a Battistello Caracciolo: un omaggio atteso 400 anni
di Alessio Liberini
Giovedì 9 Giugno 2022, 18:07 - Ultimo agg. 21:08
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Meglio tardi che mai. Così questa mattina, dopo un’attesa durata 400 lunghi anni, ha preso il via la prima mostra dedicata interamente all’artista napoletano Battistello Caracciolo. Tra i più influenti pittori partenopei del Seicento è stato uno dei principali seguaci di Caravaggio, tanto da ottenere il titolo di «patriarca bronzeo dei Caravaggeschi». Definizione che dà difatti l’intitolazione della mostra in scena da oggi fino al prossimo 2 ottobre. Un’esposizione, quella dedicata a Battistello, che si estende addirittura su tre dei siti museali più importanti del capoluogo campano. Dal Museo e Real bosco di Capodimonte, dove sono esposte 80 opere (molte delle quali provenienti da istituzioni pubbliche italiane ed estere, enti ecclesiastici ed anche collezionisti privati), passando per Palazzo reale, sede di un affresco di Caracciolo che presenta anche un ritratto di Caravaggio, fino a raggiungere la collina del Vomero per immergersi negli spazi della Certosa e del Museo di San Martino, dove sono presenti altre opere di Battistello. Sarà possibile, inoltre, visitare tutti i poli museali interessanti dalla mostra con un biglietto unico del costo di 20 euro, valido fino alla fine dell’esposizione. A curare il progetto, fortemente voluto dal direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Sylvain Bellenger, ci sono Stefano Causa e Patrizia Piscitello

La mostra, oltre ad attraversare l’intera città di Napoli percorre le fasi dell’artista napoletano, con le influenze ricevute da altri celebri artisti come Ribera, Lanfranco e Francesco Curia. Tra le principali caratteristiche del percorso culturale spicca la presenza di sculture che “accompagnano” i dipinti. «Troviamo capolavori di Cosimo Fanzago, provenienti da chiese di Napoli, ma anche di Pietro Bernini ed altri scultori fiorentini che hanno lavorato a Napoli. È una mostra diversa dal momento che di solito le sculture non vengono associate alle esposizioni caravaggesche» racconta il curatore Stefano Causa. Tra queste è presente anche un busto in argento di Santa Patrizia, la patrona donna di Napoli, realizzato da Leonardo Carpentiero nel 1625. 

In mostra sono presenti anche 3 opere restaurate proprio per l’occasione, tra queste c’è anche “La Liberazione di san Pietro”, uno tra i dipinti più celebri del Caracciolo, proveniente dal Pio Monte della Misericordia di Napoli. Mentre a termine dell’esposizione troviamo una sezione, proveniente dalla lontana Stoccolma, dedicata ai disegni. Schizzi nitidi e veloci che difatti fanno del Caracciolo un “caravaggesco in contro tendenza”, dal momento che lo stesso Merisi trascurava, notoriamente, l’esercizio grafico preliminare. «Se è vero che Battistello è quanto di più vicino a un allievo del Caravaggio è altrettanto vero che fu un caravaggesco molto infedele perché' disegnava, affrescava e incideva» spiega Causa. 

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La mostra, allo stesso tempo, si inserisce in un programma di eventi dedicati ad artisti napoletani o non che hanno avuto un rapporto stretto con la città: «Abbiamo iniziato con Picasso, stiamo facendo Caracciolo, la lista è lunga: il programma e fino al 2027» racconta il direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Sylvain Bellenger. La mostra di Battistello «fa emergere una sensibilità particolare che va molto oltre il rapporto di Caracciolo con Caravaggio. Anche grazie all'avvicinamento della scultura. Ci sono accoppiamenti scultura-pittura molto brillanti. Un livello di sensibilità raggiunto grazie ai due curatori, che hanno nel sangue la cultura napoletana che vivono quotidianamente in questo mondo» precisa Bellenger. Mentre per il direttore di Palazzo reale, Mario Epifani, la mostra consolida il legame, già presente, con Capodimonte.  

 

«Con questa mostra – chiarisce Epifani – rafforziamo il rapporto storico che già esiste tra Capodimonte e Palazzo Reale. Le collezioni dialogano, abbiamo già altri rapporti di prestito ma in questo caso avremo la possibilità di vedere l’affresco di Battistello Caracciolo che è in dialogo con i disegni preparatori che sono esposti qui a Capodimonte.

La cosa interessante è intanto la rarità dell’affresco che per un pittore caravaggesco non è proprio la tecnica classica e poi qui troviamo vari ritratti tra cui quello che è stato identificato come un ritratto di Caravaggio che era scomparso solo pochi anni prima».

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