Ventidue articoli, con l'obiettivo di conciliare tempi di vita e lavoro. Il congedo parentale è esteso dagli attuali tre a sei mesi e sarà possibile usufruirne entro i tre anni dalla nascita del figlio. Inoltre, la lavoratrice potrà concordare con il committente di essere sostituita da una persona di fiducia in possesso dei requisiti professionali. Nei casi di infortunio o malattia, il rapporto di lavoro non sarà estinto ma sospeso per un massimo di cinque mesi. E lo stesso avverrà per la gravidanza con una sospensione, senza diritto al corrispettivo, per un periodo non superiore a 150 giorni nell'anno solare (fatto salvo, però, «il venir meno dell'interesse» del cliente). Una vera svolta «considerando che un numero consistente di autonome abbandona la professione a seguito di una gravidanza», sottolinea Poletti. Tra l'altro, l'indennità di maternità si potrà ricevere anche continuando a lavorare.
I compensi a professionisti, artigiani e collaboratori coordinati dovranno poi avvenire entro un termine concordato, ma mai superiore a 60 giorni.
E, ancora, saranno deducibili (entro i 10.000 euro l'anno), i costi per master, corsi di aggiornamento e convegni. E un'altra novità importante riguarderà l'estensione della Dis-coll, l'indennità di disoccupazione per i collaboratori coordinati e continuativi ai collaboratori, agli assegnisti e ai dottorandi di ricerca universitari (in cambio salirà dello 0,51% l'aliquota contributiva). Garanzie non solo per il lavoro autonomo. Lo smart working, o lavoro agile, non sarà più affidato alla sola contrattazione individuale. I lavoratori dipendenti, anche pubblici, impegnati sia in azienda che all'esterno, oppure solo a casa grazie all'uso della telematica, avranno diritto ad un trattamento economico non inferiore a quello complessivamente applicato nei confronti dei colleghi che svolgono le medesime mansioni esclusivamente all'interno dell'azienda. E anche il loro orario di lavoro, giornaliero e settimanale, non potrà essere differente.