Assegno unico 2024, come evitare di perdere i soldi: le scadenze per l'Isee e chi deve fare "domanda" all'Inps. Requisiti e paletti

Per non rischiare di "perdere" l'Assegno unico bisogna stare attenti alle scadenze per il rinnovo dell’Isee e ai casi in cui va fatta la comunicazione all’Inps

Una famiglia con mammà, papà e due figli: una bambina e una bambino
Una famiglia con mammà, papà e due figli: una bambina e una bambino
di Giacomo Andreoli
Mercoledì 13 Dicembre 2023, 17:43 - Ultimo agg. 14 Dicembre, 10:33
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Sta per finire anche quest'anno e come di consueto, da quando è stato introdotto, è bene controllare le scadenze che si legano alla fruizione dell'Assegno unico universale per i figli. In particolare quelle per il calcolo dell'Isee, che può pregiudicare il continuare a ricevere il beneficio. Tra questo mese e il prossimo ci sarà un aumento dell’importo dell’Assegno che dovrebbe essere pari al 5,4% (il tasso di rivalutazione all'inflazione dell'Istat), ma per non incorrere in problemi è necessario essere in regola con l'Indicatore di ricchezza, appunto. Vediamo allora nel dettaglio a cosa bisogna porre attenzione.

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L'aumento dell'Assegno unico

L'inflazione corrode il potere di acquisto e il governno adegua l'importo dell'assegno unico universale. La misura quest'anno ha raggiunto 5,59 milioni di famiglie, per un totale di 8,89 milioni di figli a carico. Come stabilito dal Dlgs 230/2021 che disciplina l'aiuto per i figli, l'ammontare destinato ai genitori va infatti adeguato ogni anno al costo della vita. Gli importi attuali dell' assegno unico variano dalla quota minima di circa 54 euro al mese a quella massima di 189,2 euro per ogni figlio, attribuite in base alle soglie Isee. 

La legge di bilancio ha ha inoltre stabilito che per i figli di età inferiore a un anno e per le famiglie che hanno 3 oppure più figli fino al terzo anno di ciascun figlio (con limite Isee di 40mila euro) scatta una maggiorazione del 50% che porta l'assegno a un massimo di 262,5 euro al mese.

La percentuale ufficiale verrà decisa con un comunicato di Istat a gennaio e andrà applicata sia sugli importi base per ciascun figlio, sia sulle soglie Isee sia sulle maggiorazioni. Nel frattempo sulla misura pesa l'infrazione Ue e il Governo sta cercando di difendere il requisito dei due anni di residenza a livello europeo.

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I requisiti e i paletti

L’importo dell’Assegno viene determinato in base all’Isee presentato del nucleo familiare del figlio beneficiario, tenuto conto dell’età dei figli a carico e di numerosi altri elementi.

In particolare, è prevista:

- una quota variabile progressiva (da un massimo di 189,2 euro per ciascun figlio minore con ISEE fino a 16.215 euro a un minimo di 54,1 euro per ciascun figlio minore in assenza di ISEE o con ISEE pari o superiore a 43.240 euro).

Gli importi dovuti per ciascun figlio possono essere maggiorati nelle ipotesi di:

  • nuclei numerosi (per i figli successivi al secondo);
  • madri di età inferiore a 21 anni;
  • nuclei con quattro o più figli, genitori entrambi titolari di reddito da lavoro;
  • figli affetti da disabilità;
  • figli di età inferiore a un anno;
  • figli di età compresa tra 1 e 3 anni per nuclei con tre o più figli e Isee fino a 43.240 euro;
  • una quota a titolo di maggiorazione per compensare l’eventuale perdita economica subita dal nucleo familiare, se l’importo dell’Assegno risultasse inferiore alla somma dei valori teorici dell’Assegno per il Nucleo Familiare (componente familiare) e delle detrazioni fiscali medie (componente fiscale), percepite nel regime precedente la riforma.

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Le scadenze dell'Isee

L'Inps a fine 2022 ha rivisto la regola per cui la domanda di Assegno unico universale doveva essere presentata ogni anno: dal 2023 il rinnovo è automatico, ma resta obbligatorio per la famiglia rinnovare l’Isee e comunicare eventuali variazioni che incidono sull’importo. La domanda, quindi, va presentata solo la prima volta che si accede al contributo: ad esempio quando nasce il primo figlio.

Solamente, però, con il rilascio della nuova attestazione dell'Isee (con la quale vengono presi in considerazione redditi e patrimoni riferiti al 2022) ci si assicura che l’importo dell’Assegno unico resti correlato alla propria condizione reddituale. Senza Isee 2024 l’Assegno si riduce infatti al minimo.

Quindi richiedere l’Isee 2024 c’è tempo fino al: 29 febbraio 2024 per scongiurare un taglio da marzo; 30 giugno 2024 per effettuare il ricalcolo a decorrere dall’1 marzo e avere il pagamento degli arretrati. Per chi effettua il rinnovo dell’Isee dopo luglio, l’importo viene ricalcolato a decorrere dalle mensilità successive, senza effetti retroattivi. Insomma, niente conguaglio.

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Le comunicazioni all'Inps

Tra le ragioni che obbligano la comunicazione della variazione di Isee e condizioni familiari all’Inps c’è la nascita di un altro figlio o figlia. Non basta richiedere un nuovo Indicatore, serve mandare la comunicazione attraverso il servizio dedicato. Dopo aver comunicato il nuovo nato, indicandone il codice fiscale, l’Inps sblocca il pagamento dell’ulteriore quota di Assegno unico. L’Isee rinnovato può essere anche presentato dopo la comunicazione, ma entro 120 giorni dalla data di nascita.

L’Assegno unico spetta anche ai maggiorenni, fino al compimento dei 21 anni, se soddisfano determinate condizioni. Quando fanno 18 anni, quindi, bisogna comunicare all'Inps, sempre tramite l'area dedicata MyInps. La modifica deve essere tempestiva, anche perché non è retroattiva.

Bisogna infine comunicare prontamente all'Inps (soprattutto per non rischiare di ricevere importi diversi dal dovuto): 

  • cambiamento relativo allo stato di disabilità del figlio (ad esempio per aggravamento);
  • variazione dello status di studente per figli di età compresa tra i 18 e i 21 anni;
  • separazione dei coniugi;
  • nuova ripartizione dell’assegno tra i genitori;
  • variazione delle modalità di pagamento.

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