L’obiettivo di ridurre le emissioni delle abitazioni resta. Ma non dovrà più essere rispettato casa per casa. Sarà calcolato sull’intero patrimonio residenziale sia privato che pubblico. E ci sarà più tempo, fino al 2040, per eliminare le caldaie a gas. È questo il cuore dell’accordo sulla direttiva per le “case green” raggiunto ieri in Europa nel trilogo che coinvolge Parlamento, Commissione e Consiglio. Ed è una vittoria soprattutto delle posizioni espresse dall’Italia e dalla Germania, che si erano fermamente opposte all’ipotesi di obbligare tutti i proprietari di casa a alzare entro pochi anni la classe energetica del proprio immobile con costose ristrutturazioni.
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Case green, l’accordo a Bruxelles
«Dovremo verificare bene i testi», ha commentato a caldo il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa, «ma sembra confermato», ha detto, «l’approccio di buon senso che ha prevalso nella riunione del 12 ottobre e per il quale anche il governo italiano ha proficuamente operato.
Gli edifici non residenziali
Per quanto riguarda gli edifici non residenziali, come gli uffici e i negozi, la soglia di riduzioni a partire dal 2030 sarà del 16 per cento (il Consiglio voleva 15 per cento, la Commissione europea il 25 per cento e il Parlamento europeo il 49 per cento) e dal 2033 sarà del 26 per cento (il Consiglio voleva 22 per cento, la Commissione il 35 per cento e il Parlamento l’ 81 per cento ). Vengono poi previste ulteriori eccezioni come gli edifici sottoposti a vincoli paesaggistici o culturali e altri edifici storici dove la ristrutturazione non è tecnicamente o economicamente fattibile. E poi gli edifici temporanei, i manufatti agricoli, e gli edifici di proprietà delle forze armate.
Lo slittamento
L’altro punto rilevante dell’accordo riguarda le caldaie a gas. L’eliminazione è stata posticipata dal 2035 al 2040. Le norme parlano di una decarbonizzazione del riscaldamento e del raffreddamento, anche attraverso reti di teleriscaldamento e raffreddamento, e l’eliminazione graduale dei combustibili fossili nel riscaldamento e nel raffreddamento in vista di una completa eliminazione graduale delle caldaie a combustibili fossili entro il 2040. Arriva anche l’obbligo di installazione dei pannelli solari entro il 31 dicembre 2026, su tutti i nuovi edifici pubblici e non residenziali con superficie utile superiore a 250 mq, e dal 2030 su tutti gli edifici pubblici di superficie superiore a 250 mq.