Condono edilizio, il presidente di Confedilizia: «Un intervento di buon senso
che fa chiarezza e sblocca il mercato»

Giorgio Spaziani Testa: «Verranno sanate solo le situazioni interne alle abitazioni»

Condono edilizio, il presidente di Confedilizia: «Un intervento di buon senso che fa chiarezza e sblocca il mercato»
Condono edilizio, il presidente di Confedilizia: «Un intervento di buon senso che fa chiarezza e sblocca il mercato»
di Umberto Mancini
Venerdì 5 Aprile 2024, 00:17 - Ultimo agg. 6 Aprile, 09:55
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«Il ministro Salvini ha mantenuto le promesse. A settembre, proprio ad un nostro convegno, aveva annunciato che era in cantiere una pacchetto di misure sulla casa e ieri ci ha illustrato in dettaglio come si vuole procedere. Si tratta di misure che il settore chiede da tempo e che servono a sbloccare il mercato e a dare trasparenza, sanando le piccole irregolarità». Va dritto al punto il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, che ha partecipato insieme ad altre 50 tra associazioni, ordini professionali e fondazioni del settore, alla riunione ministeriale. 

Come valuta presidente le linee guida che sono state illustrate e che tempi immagina per il varo delle norme?
«E’ stata una illustrazione esaustiva che ha spiegato anche la ratio degli interventi che noi giudichiamo positivamente.

Non si tratta di un condono, ma di una serie di norme per regolarizzare le difformità interne alle abitazioni. Misure di buon senso. Una riforma, da quanto abbiamo capito, che dovrebbe arrivare grazie ad un decreto legge. Ovviamente in tempi particolarmente rapidi. Su questo punto il ministero mi è sembrato particolarmente determinato. Attendiamo quindi di vedere il testo finale».

Le risulta che le misura possa interessare addirittura l’80 per cento del patrimonio immobiliare italiano?
«La cifra è stata fatta dagli ingegneri o dagli architetti. Ma al di là del dato, noi siamo favorevoli ad una impostazione che dà certezze nella catena del diritto e che sblocca il mercato. Insomma, si fa chiarezza. Va specificato che si tratta di sanare situazioni “interne” alle abitazioni, interventi spesso bloccati ma che rendono la vita impossibile ai proprietari di casa, ritardano le manutenzioni, non consentono di dimostrare lo stato legittimo dell’immobile».

C’è chi grida al condono tombale?
«Nessun condono. Nell’esposizione degli interventi è stato detto a chiare lettere che si tratta di misure mirate per lievi difformità. E che sono ovviamente garantite tutte le tutele artistico-storiche e culturali. Ripeto, l’obiettivo, è favorire il mercato e la certezza del diritto». 

Entriamo nel dettaglio: che difformità si potranno sanare?
«Difformità di natura formale. Riguardano le incertezze interpretative della disciplina vigente rispetto allo stato legittimo dell’immobile. L’altro punto riguarda le difformità interne delle abitazioni». 

Ovvero si potrà regolarizzare una casa i cui spazi interni non corrispondono con la planimetria: come un tramezzo spostato o una finestra posizionata diversamente?
«Sì, queste sono le ipotesi illustrate. Difformità edilizie o formali, dunque, ma anche situazioni di non totale certezza da ricondurre entro un quadro di regolarizzazione».

C’è poi il caso delle modifiche che potevano essere sanate quando venne realizzato l’intervento edilizio ma che oggi non sono più possibili perché è passato tanto tempo?
«L’intervento proposto mira a superare il principio della “doppia conformità”, consentendo di sanare i manufatti conformi all’epoca ma non oggi. Ma c’è anche il tema del riordino del testo unico dell’edilizia».

Che il governo vuole cambiare?
«In ogni caso abbiamo chiesto al ministro di lavorare con l’intero governo perché il piano casa includa misure capaci di accrescere l’offerta di case in affitto. Noi proponiamo, in particolare, l’azzeramento dell’Imu per le abitazioni locate a canone concordato e l’estensione a tutta Italia della cedolare al 10% prevista per questi contratti. E poi bisogna accelerare le procedure di sfratto, per restituire fiducia ai proprietari. Infine, vanno rese disponibili le oltre centomila case popolari scandalosamente vuote o abusivamente occupate».

Serve maggiore attenzione alla casa?
«A Matteo Salvini, anche come vicepresidente del consiglio e leader della Lega, ho detto un’altra cosa: che ogni sforzo in favore della casa sarà vano se a livello europeo non verrà affossata quell’ideologia green che, insieme con l’impulso legato all’aumento delle tasse, vede nel risparmio immobiliare un obiettivo da colpire».

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