Consulenti del Lavoro, una professione che si rivoluziona a partire dal Sud

Le regioni meridionali stanno trainando la ripresa

Consulente del lavoro
Consulente del lavoro
Venerdì 13 Ottobre 2023, 15:59
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Quasi un milione di aziende e oltre otto milioni di dipendenti gestiti. Il ruolo del consulente del lavoro è sempre più importante. Soprattutto al Sud, dove, fra il primo trimestre del 2019 e il primo trimestre del 2023, su 474mila nuove assunzioni più della metà risiedono nelle Regioni meridionali: «dal nostro particolare osservatorio -spiega Ivan Bevilacqua, che svolge la professione nel cuore di Napoli - notiamo un incremento molto interessante che, però, ha bisogno di un cambio di paradigma nella mentalità di chi fa impresa. Esistono oggi, dopo gli anni della pandemia, opportunità significative che vanno colte. Spesso non accade soprattutto per mancanza di informazioni. Per questo, credo che la nostra attività non debba limitarsi alla produzione di buste paghe ma debba ruotare a 360 gradi per offrire un servizio efficace e lungimirante».

Risorse Pnrr, decontribuzione, aiuti a fondo perduto, ammortizzatori sociali straordinari, fringe benefit, erogazione di beni e servizi esentasse.

La rosa di possibilità oggi è più ampia che mai, ma, secondo recenti stime, un imprenditore su tre, non ne ha ancora contezza: «questo vuol dire - afferma Bevilacqua - che anche noi, come consulenti del lavoro, dobbiamo adeguarci. Abbiamo insomma una funzione, diciamo così, sociale. La nostra attività permette infatti di accompagnare le aziende che trattiamo in un percorso di crescita che incide sì sul fatturato, ma, di fatto, alimenta l'economia reale con ripercussioni rilevanti a livello occupazionale. Serve insomma una preparazione che non si limiti a usare bene i software a nostra disposizione ma che sia in grado di dare risposte sotto vari punti di vista. Gestire i dipendenti dunque resta prioritario ma non è più, a mio giudizio, sufficiente».

Orsola, Valeria, Maria Rosaria, Linda, Federica, Roberta e Tina, oltre una serie di tirocinanti. È formata solo da donne la squadra guidata da Ivan Bevilacqua che, al Centro Direzionale, vuole dare seguito ai consigli che offre ai propri clienti: «dico sempre agli imprenditori che seguo - spiega - che puntare sul welfare aziendale è ormai un'esigenza non più rinviabile. Per questo, ho deciso di allestire un nuovo studio, che aprirà nei prossimi mesi, dove sarà presente una scuola di formazione per servizi da erogare sia alla comunità che al personale interno. Nella mia struttura sarà presente inoltre un asilo nido, una palestra e zona relax, un bar, una zona ristorazione, un angolo libreria e cultura. Servizi che metterò a disposizione come welfare aziendale alle mie dipendenti, ed ai miei clienti per trasferire loro l’idea di trasmettere tranquillità ai dipendenti delle proprie aziende. Anche perché i dati spiegano che chi si è occupato dell'organico non solo sotto il profilo produttivo, con adeguate politiche di welfare, ha visto il fatturato crescere, di media, del 6,7% contro il 3,7% di chi invece non ha adottato interventi di alcun genere. Un metodo innovativo che va perseguito subito».

Si parte dunque da qui per quella rivoluzione culturale che vede il Sud protagonista: «vecchi clichè - afferma Bevilacqua - dipingono il Meridione come arretrato e, spesso, poco incline ai cambiamenti. Dalla mia esperienza professionale, noto che non è così. Esiste una pattuglia di giovani imprenditori che guardano oltre e che stanno facendo da locomotiva per intercettare il futuro. Siamo a una svolta epocale che noi consulenti del lavoro dobbiamo però agevolare. Ma perché ciò accada dobbiamo essere anche noi in grado di cambiare pelle. Nel panorama delle professioni emergenti, rappresentiamo, spiega il Censis, una figura nodale nel campo dei servizi. Un ruolo che deve essere insomma in linea con un mercato del lavoro moderno e flessibile e con le nuove risorse offerte alle imprese che hanno l'opportunità anch'esse di diventare al passo con i tempi. Noi ci siamo. E dal Sud ancor di più».

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