Ryanair taglia i voli per la Sardegna dopo il decreto del governo. EasyJet: «Biglietti saranno più cari»​

Sono 10 le rotte colpite dalla mannaia del vettore, 3 cancellate, l'8% di tutto il piano winter dall'Isola

Ryanair, il governo mette un tetto ai prezzi dei voli per le isole e la compagnia taglia le rotte: «Il decreto è illegale»
Ryanair, il governo mette un tetto ai prezzi dei voli per le isole e la compagnia taglia le rotte: «Il decreto è illegale»
Giovedì 7 Settembre 2023, 13:01 - Ultimo agg. 21:06
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Ryanair taglia i voli per la Sardegna. La decisione della compagnia aerea dopo il decreto emanato dal governo che prevede il tetto alle tariffe per i collegamenti verso le isole. Ryanair risponde tagliando l'operativo invernale per la Sardegna: 10 le rotte colpite dalla mannaia del vettore, 3 cancellate, l'8% di tutto il piano winter dall'isola.

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«Sono qui per preannunciare purtroppo una cosa che non avremmo certamente voluto - ha spiegato il chief commercial officer Jason Mc Guinness incontrando i giornalisti a Cagliari -: una riduzione di quasi il 10% rispetto al programmato, ciò è totalmente legato al decreto del governo italiano che consideriamo totalmente illegale e che avrà il solo effetto di ridurre la connettività».

Ryanair fa appello al governo italiano perché abroghi immediatamente il provvedimento che impone il tetto alle tariffe per i voli sulle isole: «Fermiamo questo decreto legge per evitare ulteriori danni irreparabili e, invece, rendiamo l'Italia più competitiva togliendo la tassa chiamata addizionale municipale su tutti gli aeroporti della Penisola», ha chiarito Jason Mc Guinness.

 

Le rotte le cancellate

La compagnia irlandese cancellerà per l'inverno dalla Sardegna tre rotte nazionali per Trieste (da Cagliari), Bari e Treviso (entrambe da Alghero) e riduce le frequenze su altre 7 rotte, compresi 6 collegamenti nazionali essenziali per Roma, Milano (Bergamo e Malpensa), Catania, Napoli e Venezia, oltre a Bruxelles Charleroi.

«Questo illogico decreto ideato a Roma che fissa un tetto illegale sui prezzi - ha sottolineato lo chief commercial officer di Ryanair - minaccia di vanificare tutti gli sforzi che Ryanair e il management degli aeroporti sardi continuano a fare in stretto contatto per sviluppare una crescita a sostegno della vitale connettività dell'isola».

Per il manager, «i principi economici di base impongono che l'unica soluzione credibile e a lungo termine per abbassare le tariffe tra le isole di Sardegna e Sicilia e l'Italia continentale, sia aumentare il numero di voli offerti». Mc Guinness ha inoltre ricordato che «l'addizionale municipale aggiunge 6,50 euro al prezzo pagato da ogni uomo, donna e bambino che viaggia dalle isole alla terraferma».

L'impegno invernale del vettore low cost in Sardegna prevederà per Cagliari un investimento totale di 200 milioni di dollari con 2 aeromobili basati, invece di tre. In totale saranno 29 le rotte (tre in meno), oltre 200 voli settimanali e circa 3,2 milioni di passeggeri (300mila in meno sulla pianificazione pre-decreto). «Purtroppo Ryanair non sarà in grado di sbloccare il vero potenziale della Sardegna se il governo italiano continua a introdurre unilateralmente decreti illogici e illegali - ha ribadito Mc Guinness - che servono solo a danneggiare la connettività insulare, in particolare nei mesi invernali non di punta, quando compagnie aeree efficienti come Ryanair in genere scontano fortemente le tariffe per stimolare la domanda».

EasyJet: «Biglietti saranno più cari»​

I vertici della compagnia easyJet hanno incontrato oggi il Ministro delle Imprese e del Made in Italy. Nell'ambito del confronto promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy con le principali compagnie aeree operanti in Italia, oggi i vertici italiani di easyJet hanno incontrato il Ministro Adolfo Urso. EasyJet ha «molto apprezzato la disponibilità all'ascolto ed al dialogo costruttivo offerta dal Ministro, ma ha ribadito la propria ferma contrarietà agli indirizzi del decreto sul caro voli. La compagnia ha sottolineato che, se il contenuto del decreto venisse confermato, questo porterebbe certamente ad una riduzione della attrattività del mercato italiano per le compagnie aeree, quindi ad una riduzione dell'offerta e della connettività da e per gli aeroporti italiani e ad un inevitabile incremento dei prezzi».

«Il testo del decreto negli articoli di interesse inoltre contrasta con il principio di libertà tariffaria stabilito dalla normativa Ue, principio che negli ultimi decenni ha portato enormi benefici ai consumatori di tutta Europa, rendendo i voli accessibili a sempre maggiori fasce di popolazione. Ogni limitazione di questa libertà avrebbe come conseguenza una riduzione dell'offerta di trasporto aereo e della concorrenza tra compagnie nel mercato italiano, con grave danno per i consumatori, ma anche per il turismo e l'economia del paese». «Stabilendo un tetto massimo per i prezzi dei voli, basato sulla loro tariffa media, il decreto causerebbe una riduzione dell'offerta e un aumento dei prezzi medi, rendendo i viaggi in aereo meno convenienti e meno accessibili per gli italiani, che invece oggi beneficiano di un mercato libero e altamente concorrenziale, con tariffe che sono tra le più convenienti nel panorama europeo. Il Governo purtroppo rimarrà deluso quando scoprirà che l'effetto di questo decreto sarà di avere trascinato mercato e consumatori indietro di decenni, quando volare era un privilegio per pochi».

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