Si infittisce il mistero dell'omicidio di Pietro Spineto, il 19enne ucciso ieri sera a vico Bufale a Torre del Greco, nel cuore del Rio, quartiere difficile e povero dove criminali e persone per bene convivono da sempre in equilibrio precario.
La versione fornita dall'amico 15enne - che nella notte si è costituito alla polizia di Torre del Greco raccontando di un gioco tra ragazzi degenerato in tragedia - non convince del tutto investigatori e inquirenti. Il minorenne ha confessato di essere stato in compagnia di Pietro Spineto per tutta la serata: i due avrebbero ritrovato per caso una pistola e l'avrebbero maneggiato, un pò per gioco, un pò per curiosità. Un colpo sarebbe partito accidentalmente uccidendo Pietro Spineto, centrato in pieno volto da distanza ravvicinata.
Il corpo del giovane è stato ritrovato in posizione fetale, rannicchiato sulla scalinata al civico 15, quasi a volersi proteggere.
Ma i dubbi restano e sono tantissimi.
Nel quartiere in molti hanno visto, o quantomeno intravisto, Pietro e il compagno ieri sera parlare animatamente. Eppure stamattina nessuno ricorda. Un muro di omertà è calato sul Rio, tant'è che sono almeno tre i parenti dei due ragazzini denunciati in stato di libertà per favoreggiamento.
E mentre il 15enne è stato denunciato per omicidio colposo, la polizia sta cercando di trovare riscontri alla sua confessione, anche se al momento non ce ne sono. Il giovane è stato sottoposto all'esame dello stube: i risultati permetteranno di capire se è stato davvero lui a sparare al suo amico del cuore. O se invece sta coprendo qualcun'altro.