Chef Barbieri nato a Medicina: «Città reagirà»

Medicina, un'altra Codogno
Medicina, un'altra Codogno
Lunedì 16 Marzo 2020, 19:12 - Ultimo agg. 21:54
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«Mia madre di 86 anni, le mie sorelle, i miei familiari vivono a Medicina», così esordisce triste lo chef e conduttore televisivo Bruno Barbieri che è nato a Medicina, il Comune del Bolognese che, come disposto dall'amministrazione in accordo con Regione Emilia-Romagna e Governo, è stato chiuso per l'alto numero di contagi da coronavirus.

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«Li sento sempre, più volte al giorno, per sapere come stanno. Manco da mesi, sono provato: la situazione è molto grave. In questi giorni sono morte persone che conoscevo, sono addolorato. Mai come in questo momento bisogna stare uniti e, soprattutto, rimanere a casa. I medicinesi sono tosti, coraggiosi, supereranno anche questo momento». Parola dello chef, giudice di Masterchef, Bruno Barbieri. Raggiunto al telefono dall'ANSA, Barbieri ha aggiunto: «Ho parlato con mia sorella oggi: arrivata al lavoro l'hanno subito fatta tornare a casa. In questo momento di grande difficoltà dobbiamo rimanere nelle nostre abitazioni, a costo di mangiare una ciotola di riso al giorno».

Medicina come Codogno.

«Dobbiamo essere responsabili anche per rispettare il lavoro instancabile dei medici e degli infermieri.
Bisogna imitare la Cina e chiudere tutto, evitare che si diffondano i contagi». Per lo chef bolognese, legatissimo alla città d'origine essendo nato «proprio all'ombra dell'orologio» il monumento simbolo, «la comunità di Medicina ha una grandissima forza di volontà» e sarà capace di «affrontare una guerra dove il nemico è invisibile e dal quale ci si può proteggere solo rimanendo in casa, avendo cura della propria salute e di quella degli altri». Apprezzato da Barbieri anche il discorso del sindaco Matteo Montanari che, parlando ai cittadini, «ha mostrato vicinanza alla comunità e, in questo momento difficilissimo, non sentirsi soli è la cosa più importante. Medicina ce la farà, dopo ripartiremo tutti insieme più forti di prima».
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