Coronavirus, città deserte, balconi pieni: flash mob in tutta Italia con l'Inno di Mameli

Coronavirus, città deserte, balconi pieni: flash mob in tutta Italia con l'Inno di Mameli
Venerdì 13 Marzo 2020, 19:00 - Ultimo agg. 14 Marzo, 08:13
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ROMA L'invito al flash mob lanciato sui social ha avuto il suo effetto. Da zona Trieste-Salario a Primavalle, da Pineta Sacchetti al quartiere Aurelio: sono stati tanti i romani che hanno aderito al flash mob «Affacciati alla finestra, Roma mia!», un evento partito dal basso ma sostenuto anche dalla sindaca della Capitale, Virginia Raggi, per restare a casa divisi ma uniti contro il coronavirus. Qualcuno ha cantato l'inno d'Italia, altri hanno sventolato il tricolore, i più timidi sono rimasti ad guardare ma in tanti hanno scelto di affacciarsi al balcone per sostenere l'iniziativa. «Oggi affacciatevi alla finestra, uscite sul balcone, fermatevi e salutate i vostri vicini.

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Se volete cantate, fate un cenno con le mani, sventolate un fazzoletto bianco. Facciamoci coraggio tutti insieme per superare questo momento», è stato l'appello della Raggi. «Dobbiamo restare in casa per bloccare il contagio del coronavirus. In questi momenti difficili possiamo riscoprire il senso di comunità, capire che facciamo parte di un gruppo». Il flash bob musicale, che prevede un appuntamento fisso, tutti i giorni alle 18, ha proposto oggi l'Inno d'Italia. Domani invece è in programma «Azzurro», mentre domenica 15 marzo che si canti «Il cielo è sempre più blu».
 

NAPOLI Tricolori, coperchi delle pentole e musica. Napoli, alle 18, è mille suoni, la gente si affaccia a finestre e balconi per fare rumore contro la paura del contagio. Si canta, c'è chi intona l'inno di Mameli e chi punta sul repertorio napoletano. La musica rimbalza di balcone in balcone, in diverse zone della città, a partire dai Quartieri spagnoli: da Pino Daniele con «Napul'è» di Pino Daniele ad Andrea Sannino con «Abbracciame» e «I ragazzi della Curva B» di Nino D'Angelo.

Ma il repertorio è vasto, attraversa tutta la musica partenopea. A Fuorigrotta, ma anche in altri quartieri del capoluogo campano, l'appello circolato ieri su FB è stato raccolto dai cittadini a suon di sirene, tamburelli e stoviglie, le cosiddette «caccavelle», prese a colpi per far rumore, per un breve momento di condivisione e vicinanza nei giorni di isolamento. Telefonini, tablet, schermi dei computer e casse audio sono stati rivolti verso la strada: insieme si ascolta la musica e si canta.


MILANO Tra le prime a rieccheggiare a Milano è la proposta della street band Fanfaroma: aprire le finestre alle 18 , «uscire in balcone e suoniamo insieme anche se lontani... Rallegriamo la città». E così è stato. Al momento sono già quasi diecimila le persone che hanno aderito all'iniziativa sulla pagina Facebook della band.

FIRENZE Anche alcuni musicisti fiorentini si sono mobilitati per il flash mob sonoro "Concerti alla finestra", nato sui social e in programma sempre oggi dalle 18 in varie città italiane con musica e canti affacciati da finestre e balconi per rimanere uniti contro l'emergenza Coronavirus. Annuncia la sua adesione la Scuola di musica di Fiesole che invita a fare video e foto da condividere poi sui social network. Due docenti della Scuola, che sono anche musicisti del Maggio fiorentino, improvviseranno un concerto dal loro balcone.

CAGLIARI Anche gli artisti di Cagliari hanno aderito flash mob sonoro, «Ovunque tu sia», per far sentire la propria voce nell'emergenza coronavirus. L'appuntamento era per le 18: c'è chi ha portato la propria viola sul balcone, chi ha cantato e chi ha intonato qualche strofa in sardo accompagnandosi con la fisarmonica. Anche Nicola Macciò, leader degli storici Joe Perrino and the Mellowtones, band cagliaritana che incideva dischi per la stessa casa discografica dei Litfiba, ha tenuto suo «concerto» nel centrale Corso Vittorio Emanuele con la canzone «Lu carcere», ammiccando sportivamente alla necessità di dover rimanere in casa per sconfiggere il Covid19.
Altro concerto in via dei Giudicati: Marco Antonio Pia si è esibito dal balcone con la sua fisarmonica. Prima ha improvvisato in sardo una canzone proprio sul coronavirus e la vita, a casa, dopo il decreto anti Covid19. E poi ha intonato un'Ave Maria in sardo. Poco distante l'altro concerto con la viola. E il pubblico? spettatori vicini di casa sistemati nei balconi accanto e in quelli dei palazzi di fronte.


 

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