Assolto perché il fatto non sussite. E' questo l'esito del processo a carico del trapper 22enne Diablobaby, più noto come Manuel Vona, accusato, insieme a un amico, di rapina aggravata. La sentenza in primo grado è stata emessa dal Tribunale di Monza, e pronunciata lo scorso 21 giugno al termine di un processo iniziato nel 2019. I fatti risalgono all'agosto del 2017 quando il trapper, appena 18enne, era stato accusato di furto ai danni di un uomo all'interno di un kebab a Sesto San Giovanni, proprio a pochi passi dal commissariato di polizia.
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Secondo l'accusa, che aveva chiesto una pena di due anni e nove mesi di reclusione più il pagamento di una multa di 1.200 euro, il ragazzo si sarebbe impossessato insieme ad un amico dello smartphone che un cliente aveva dimenticato sul bancone del locale al momento del pagamento.
In seguito al rinvio a giudizio, era iniziato il processo durante il quale sono stati sentiti diversi testimoni. Ma, alla fine, ha prevalso la tesi difensiva che ha dimostrato che non c'era alcun elemento che potesse dimostrare che il trapper e l'amico fossero gli autori della sottrazione del cellulare oggetto di rapina. Anzi le stesse lesioni subite dalla vittima (che rendono configurabile appunto il reato di rapina) sarebbero state auto-cagionate, provocate dalla stessa vittima nel tentativo di bloccare il mezzo e quindi non riconducibili alla condotta dei due imputati. «Per una volta le cose sono andate come dovevano andare realmente» aveva commentato sui social il trapper di Sesto, dopo la notizia dell'assoluzione.
Questo, però, non è il primo processo a cui è stato sottoposto il trapper. Nei giorni scorsi è arrivata la sentenza anche per un altro procedimento che lo vedeva imputato presso il Tribunale di Monza con l'accusa di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Il processo era iniziato nel 2018 e si è concluso, con una assoluzione.
Pochi giorni prima di quel 6 agosto 2017, giorno della presunta rapina al kebab, il trapper era rimasto coinvolto in un altro episodio che aveva visto intervenire i poliziotti del commissariato di Sesto San Giovanni: mentre era a bordo di un'auto con due amici, dopo aver bucato una ruota, per riuscire a tornare a casa avevano rubato un pneumatico da un'altra vettura in sosta, così da montarlo sulla propria. Sorpresi dalla polizia erano poi stati condotti in commissariato. Ma già da minorenne, il trapper era finito nei guai con la giustizia. Sono circa 17 i procedimenti penali pendenti o chiusi in cui Babydiablo risulta imputato con una sola condanna: quella di spaccio.
Sempre a Monza, Diablobaby ha pendente anche una procedimento per diffamazione aggravata dove la vittima risulta Morgan. Marco Castoldi infatti ha presentato una querela nei confronti del trapper e dell'allora fidanzata Jessica Mazzoli (ex moglie dello stesso Castoldi) per diffamazione aggravata in relazione ad alcuni video postati sui social e interventi in cui il 22enne avrebbe denigrato il cantante in riferimento al rapporto con la ex moglie e a presunte richieste pervenute alla showgirl connesse al pagamento degli alimenti per la loro figlia minore. Fatti questi per cui per Vona era stato chiesto il rinvio a giudizio con l'udienza preliminare tenutasi lo scorso marzo 2022 a Monza.