Mare Fuori, Giacomo Giorgio: «Sono singolissimo. Una volta un'ammiratrice si è presentata in albergo, ma...»

Parla il "Ciro Ricci" della fortunata serie tv

Mare Fuori, Giacomo Giorgio: «Sono singolissimo. Una volta un'ammiratrice si è presentata in albergo, ma...»
Mare Fuori, Giacomo Giorgio: «Sono singolissimo. Una volta un'ammiratrice si è presentata in albergo, ma...»
di Luca Uccello
Giovedì 8 Febbraio 2024, 11:14 - Ultimo agg. 11:24
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Giacomo Giorgio è una delle new entry di Doc - Nelle tue mani, terza stagione. Ma non poteva dire di no a Mare fuori 4 (su RaiPlay e dal 14 febbraio su Rai 2), nel personaggio di Ciro Ricci che gli ha dato una straordinaria popolarità. Forse perché nella vita non voleva fare altro. «Intendo il mestiere dell’attore come un lavoro religioso - racconta al settimanale Oggi - Fin da piccolo non desideravo fare altro». 

Ma per entrare dentro ogni suo personaggio Giacomo ha un suo metodo: «Cerco di sperimentare in prima persona la vita del personaggio che devo interpretare.

Per Federico Lentini, il mio specializzando in Doc, ho passato giorni al Policlinico Gemelli di Roma,nel reparto di medicina interna e al pronto soccorso. Sono anche svenuto, mentre assistevo alla rimozione di un neo. Eh no, non avrei mai potuto fare il chirurgo nella vita...».

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Ma non solo. Per entrare nella parte di Lorenzo nei Sopravvissuti, una delle sue serie, Giacomo Giorgio è ingrassato 15 chili? «Confermo. Il mio personaggio era un galeotto trentacinquenne, muscoloso, corpulento: aveva bisogno di una fisicità importante, e mi ero fatto crescere anche barba e capelli».

Poi c'è Ciro Ricci di Mare fuori. Un personaggio che non muore mai... «Sono stato nel penitenziario minorile di Nisida. Ho rivisto tantissime volte Gangs of New York perché il personaggio del Macellaio, uno dei più cattivi della storia, mi ha dato una mano poderosa con Ciro. Mi sono rasato un sopracciglio. Ho dormito per settimane su un divano, immaginando che la qualità del sonno di un carcerato non fosse certo ottimale e avesse ripercussioni sull’umore. Infatti ero molto più nervoso».

Il sogno? Un David di Donatello: «Quello che sognava per me nonna Melina, venuta a mancare il giorno dopo l’ultima puntata di Mare fuori, stagione d’esordio».

Vita privata. «Sono singolissimo». E il gossip con Beatrice Vendramin, sua collega in Noi siamo leggenda? «Nulla di vero. Nella serie eravamo fidanzati. Ci siamo frequentati molto per raggiungere una certa confidenza». Poi a Oggi racconta un aneddoto che gli è capitato: «Salgo nella mia stanza d’albergo a Milano e trovo un vassoio con due birre e un messaggio: “Una l’ho già aperta io. L’altra ce la beviamo insieme?”. È stata una di quelle volte che mi sono detto: “Vorrei capirci qualcosa di più”. Ma non l’ho fatto. Ero lì per lavoro e, anche volendo bere una birra con qualcuno, non avrei avuto il tempo».

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