Hayden Singer, la figlia di 3 anni muore per la trisomia 18 e lui conquista la serie A del golf: «L'ho fatto per lei»

Hayden Singer, la figlia di 3 anni muore per la trisomia 18 e lui conquista la serie A del golf: «L'ho fatto per lei»
Mercoledì 20 Dicembre 2023, 09:57 - Ultimo agg. 11:00
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Hayden Springer, giovane golfista statunitense, ha visto la sua vita cambiare in un mese. Il 13 dicembre  la figlia di tre anni è morta a causa della trisomia 18, una malattia genetica. E il 17 dicembre ha conquistato per la prima volta la carta per il PGA Tour (ossia il diritto di giocare il prossimo anno nella Serie A del golf mondiale, ndr) . Un successo che nn potrà mai cancellare il dolore per la perdita della sua bambina ma che gli potrà permettere di finanziare “Extra To love”, la fondazione sulla trisomia 18.

Che cosa è la trisomia 18

Conosciuta anche come sindrome di Edwards, la trisomia 18 è una malattia genetica segnata dalla presenza di un terzo cromosoma 18 nelle cellule.

Chi ne è colpito ha 47 cromosomi anziché 46. La scienza non ha dubbi: si tratta di una situazione incompatibile come un’esistenza normale. Le statistiche sono impietose: non si va oltre il primo anno di età ma spesso fatali sono le prime settimane e, in certi casi, le prime ore. Sage Springer ha vissuto 3 anni, Ai suoi genitori avevano detto che difficilmente sarebbe uscita viva dall’ospedale di Dallas dov’era venuta al mondo il primo ottobre 2020 dopo un parto cesareo.

La battaglia di Sage
 

A quattro mesi, il 17 gennaio 2021 ha subito un intervento al cuore durato 15 ore. Quindi ha passato altre otto settimane ricoverata ma alla fine quell’ospedale l’ha lasciato. “Era molto gioiosa, amava la vita” ha detto la mamma Emma a margine della gara a Ponte Vedra dove è cambiata la vita golfistica del marito. “Credo che Sage possa avere ispirato gioia e voglia di vivere in molte persone. Chi la guardava sorrideva. E lei ricambiava”.

Chi è Hayden Spinger

 
Hayden Springer, originario di Nashville e numero 486 del ranking mondiale, è diventato professionista nel momento peggiore della storia del golf. Era il 2019, alla vigilia della pandemia. Anni difficili tra circuiti minori e gare in America Latina. Fino a lunedì il giovane Hadyen si era tolto solo due grandi soddisfazioni. La prima è stata la qualificazione allo US Open 2021 a Torry Pines (non passò il taglio). La seconda è la vittoria a settembre a Calgary nel Fortinet Cup Championship. Questo successo (il secondo da professionista) gli avrebbe garantito la carta 2024 per il Korn Ferry Tour, secondo circuito americano dove si macinano tanti chilometri ma si portano a casa pochi dollari.

Il destino ha deciso in altro modo. Per la prima volta dal 2012 i vertici del PGA Tour hanno ripristinato quest’anno la qualifying school (una gara di spareggio con in palio la carta): Hayden Springer ha partecipato e ha conquistato la carta. Lunedì 18 dicembre, a Ponte Vedra (Florida) sul percorso di TPC Sawgrass ha chiuso a -8, in quarta posizione a pari merito con il messicano Raul Pereda. «Ho pensato a Sage in campo, proprio quando sei più sotto pressione e devi essere il meno emotivo possibile per non sbagliare. Eppure chiudevo gli occhi e vedevo Sage sorridermi. Non pensavo al golf, non pensavo all’ultimo colpo o al prossimo. Pensavo solo a lei e al suo sorriso».

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