Maria Luisa Congiu, da cantante a gommista dopo la morte del marito: pioggia di critiche sui social

«Se qualche altro "splendido" penserà di ferirmi con battute di bassa lega può farsene una ragione: A Paraulas macas, orijas surdas», ha detto la donna

Maria Luisa Congiu, da cantante a gommista dopo la morte del marito: pioggia di critiche sui social
Maria Luisa Congiu, da cantante a gommista dopo la morte del marito: pioggia di critiche sui social
Martedì 17 Ottobre 2023, 17:02 - Ultimo agg. 18:48
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Una vita sui palchi di tutta Italia, tra concerti, tour e album. Poi la morte del marito di Covid nel 2020 e la decisione di continuare il suo mestiere, andando a lavorare nella sua officina. Infine, le critiche sui social, con battute offensive e frasi denigratorie. Così Maria Luisa Congiu, ex cantante sarda, si è lasciata andare in un lungo sfogo su Instagram.

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Lo sfogo

Con un lungo post pubblicato su Instagram, la cantante Maria Luisa Congiu si è sfogata, attaccando chi in questi anni l'ha criticata e derisa per la decisione di andare a lavorare nell'officina del marito, Pasqualino Puligheddu, morto di covid a 49 anni nel 2020: «Quattro scatti per stendere un velo pietoso su persone che, da dietro una tastiera di telefono o pc, si permettono di fare battute, perché in faccia non ne avrebbero il coraggio». 

Un lungo sfogo il suo, pubblicato insieme a quattro foto che la ritraggono in officina: «Per la prima volta in tre anni "lo splendido" di turno si permette di ironizzare sul fatto che lavoro in un'officina di pneumatici, come se questo fosse un disonore o un difetto.

Al contrario è motivo di orgoglio per me tenere attiva l'attività che con Pasqualino abbiamo costruito dal nulla a suon di sacrifici e sudore. L'unico dispiacere è che non abbia potuto continuare lui a seguirla. Per il resto non posso che andarne fiera e arrivare sul palco a far festa con la gente dopo aver lavorato e guidato per km non è certo penalizzante per la persona, può esserlo per la stanchezza che triplica alla fine di ogni giornata ma umanamente è solo ricchezza. Quindi se qualche altro "splendido" penserà di ferirmi con battute di bassa lega può farsene una ragione: A Paraulas macas, orijas surdas. Se ho condiviso questo pensiero con voi è solo perché non sarò la prima né l'ultima a passare sotto la lingua avvelenata di qualche persona arida e infelice che si sente viva con certe cose. A tutti voi auguro una splendida serata all'insegna della serenità e della buona musica. A chent'annos un'atera».

Immediato l'affetto dei fan, che hanno subito commentato il post dandole il loro sostegno. 

La carriera

Nata a Roma il 18 aprile 1973, Maria Luisa Corgiu ha 50 anni. Figlia di madre romana e padre sardo, originario di Oliena, a 18 anni si trasferisce in Sardegna, dove si dedica allo studio delle tradizioni musicali sarde e della lingua. Nel 1992 inizia la sua carriera musicale, esibendosi in alcuni concerti del suo paese. Sette anni dopo fonda insieme a Giuseppina Deiana, sua compaesana, il «Duo di Oliena». Nello stesso anno esce il loro primo album «Sas sette meravizzas», scritto proprio da Maria Luisa. La consacrazione arriva però nel 2000 con «Abbajara», brano che riscuote molto successo. Nel 2003 realizza la sigla di «Sardegna Canta», uno dei programmi televisivi più seguiti della Sardegna. Dopo lo scioglimento del «Duo di Oliena», nel 2004 continua con successo la carriera come solista. Moltissimi gli album di successo, da «Arveschida», «Fozas in su entu» e «Milagros», a «Soneanima» e «Ego», passando per «Semplicemente Maria» e «Istellas». Nel 2012 incide poi «MPS», singolo dedicato al Movimento Pastori Sardi.

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Nel 2013 arriva la collaborazione musicale con Ivana Spagna, dal titolo «Donne come noi», che la vede duettare insieme alla cantante in tre concerti ad Oliena, Arzana e Muravera, riscuotendo sempre un enorme consenso. Nel 2014 inizia a lavorare al suo nuovo album, con i singoli: «Taj Mahal» e «Su Muttu 'e sos puzzones». Il CD, «Boghe de s'Anima», esce l'anno dopo. Nel 2016, in occasione dei 25 anni di carriera, pubblica poi «Ajò», un brano dedicato agli emigrati sardi. L’anno successivo intraprende una collaborazione col gruppo nuorese degli Istentales, con i quali pubblica il singolo «Lumeras», che dà il nome al progetto omonimo.

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