Marilyn Monroe, la statua è «offensiva e richiama l'upskirting»: cos'è la molestia sessuale per cui si lamentano i residenti

La gigantesca statua rappresenta la celebre scena del film «Quando la moglie è in vacanza»

Marylin Monroe, la statua è «offensiva e richiama l'upskirting»: cos'è la molestia sessuale per cui si lamentano i residenti
Marylin Monroe, la statua è «offensiva e richiama l'upskirting»: cos'è la molestia sessuale per cui si lamentano i residenti
Giovedì 7 Marzo 2024, 16:36 - Ultimo agg. 17:06
4 Minuti di Lettura

«Eliminiamo la statua sessista». Anche Marilyn Monroe rientra nella polemica del politicamente corretto. A Palm Springs, in California, si polemizza sulla scultura dell’attrice nella celebre posa sopra la grata della metropolitana.

La statua della diva è realizzata in ferro e alluminio ed ha un'altezza di otto metri. La gigantesca figure rappresenta la celebre scena della grata della metropolitana di «Quando la moglie è in vacanza» (in inglese The Seven Year Itch), del 1955, in cui il soffio d’aria le solleva, in modo malizioso, il vestito bianco - anche questo simbolo indelebile nella storia del mondo dello spettacolo.

Tra i contrari c'è anche il direttore del Palm Springs Art Museum, Louis Grachos: «Trovo che sia estremamente offensiva, al pensiero dei ragazzi che escono dal nostro museo e la prima cosa che si trovano davanti è la biancheria intima di questa scultura enorme di Marilyn».
 

Alla base delle polemiche c'è una vera e propria lotta politica. Secondo la stampa a stelle e strisce, i residenti - e non solo - ritengono che sia offensiva per le donne, incoraggerebbe l’upskirting e «turberebbe i bambini» che vanno in visita al museo vicino. 

Upstrkirting, cosa significa?

È una parola di origine anglossassone, come si può facilmente intuire. Molestia largamente riconosciuta da tutte le donne che ne sono vittime, ma non (ancora) dalla legge: si tratta dell’upskirting, ossia la ripresa non consensuale delle parti intime femminili.

Nel dettaglio, la parola è un neologismo nato nello slang inglese e composto dalle parole «up», «su, insù», e «skirt», «gonna». Essa si riferisce, dunque, a tutte quelle riprese, effettuate con una fotocamera o una telecamera, rivolte dal basso verso l’alto e indirizzate verso le parti intime di una donna che indossa, appunto, una gonna o un vestito, in modo tale da inquadrarne la biancheria e/o le nudità.
 

La campagna social

Contro l'oggettivazione di Marilyn, nel 2012, è stata avviata anche una petizione, «Stop the misogynist #MeTooMarilyn statue in Palm Springs», che superò le 40mila sottoscrizioni.
L'aministrazione cittadina, tre anni fa, sorda alle pressioni per rimuovere la scultura, ha dato il via libera alla collocazione di fronte al museo fino al 2024.

E solo pochi settimane fa è arrivata la decisione definitiva.

Il futuro della statua

Il piano originale prevedeva che Marilyn rimanesse nella sua collocazione attuale fino al 2024. Poche settimane fa il consiglio comunale di Palm Springs ha tenuto una riunione speciale, in cui ha deciso il futuro della statua. «Suggerisco che il consiglio voti per mantenere Marilyn nella sua posizione attuale per sempre», ha detto un consigliere durante la riunione di lunedì mattina.

«In un momento in cui il Paese denuncia la violenza sessuale contro le donne, questo tono sordo di pace non dovrebbe rappresentare la nostra città. Per lo meno, questo monumento alla misoginia dovrebbe essere rimosso dalla posizione centrale di Palm Springs… e possiamo fare di meglio. Non possiamo cambiare il passato ma possiamo fare meglio nel presente». spiega un residente intervistata dalla stampa estera. Lunedì mattina, il consiglio comunale di Palm Springs ha votato per tracciare il destino della statua di «Forever Marilyn».

La decisione finale, il voto del consiglio, mira a modificare il piano specifico di Palm Springs per mantenere la scultura. Questo piano prevederebbe lo sgombero di una parte della Museum Way, per mantenere la statua nella sua posizione attuale, in modo permanente. Ma secondo la stampa locale ci sono ancora dei margini affinché le cose cambino.

© RIPRODUZIONE RISERVATA