«​Dopo il matrimonio ho preso il cognome di mia moglie. Non l'ho fatto per capriccio o femminismo: ha aiutato la mia salute mentale»

I problemi non erano relativi al nome o al cognome di per sé, ma al fatto che una celebrità si chiamasse esattamente come lui

« Dopo il matrimonio ho preso il cognome di mia moglie. Non l'ho fatto per capriccio o femminismo: ha aiutato la mia salute mentale»
«​Dopo il matrimonio ho preso il cognome di mia moglie. Non l'ho fatto per capriccio o femminismo: ha aiutato la mia salute mentale»
Martedì 19 Marzo 2024, 18:00
4 Minuti di Lettura

Il nome che ci viene dato alla nascita, il cognome che ereditiamo dai nostri genitori, così come il nomignolo affibbiato dagli amici di scuola o quello che ci siamo scelti, diventano parte della nostra identità. Non è semplice spiegare in che modo quelle lettere ci definiscano, eppure quando pensiamo a nostro padre, alla mamma o al fidanzato e proviamo ad associare un altro nome al loro volto familiare, ci sembra che in qualche modo non si adatti.  

Eppure, quando nasciamo non abbiamo la possibilità di prendere questa decisione che sarà così importante per il futuro.

Per di più, il cognome è solitamente portatore di un senso di responsabilità rispetto alla continuazione di un patrimonio familiare che storicamente è associato alla figura paterna e perderlo per molti equivale a tradire i propri antenati.

Matt Poskit, tuttavia, non si è fatto scoraggiare da questi pensieri e ha deciso, dopo il matrimonio, di prendere il cognome di sua moglie, una pratica ancora debolmente diffusa tra gli uomini. La decisione di Matt non scaturisce da ideali femministi, però, ma dalla necessità di allontanarsi da un nome e cognome già di qualcun altro e, nello specifico, di una persona relativamente famosa. 

La decisione di cambiare cognome

Matt racconta la sua decisione a Business Insider e prima di affrontare le motivazioni che l'hanno spinto a prendere il cognome di sua moglie dopo il matrimonio, afferma che questa scelta continua a essere estremamente rara: «Quasi l'80% delle donne dopo essersi sposate prendono il nome del marito, ma solo il 5% degli uomini lo fa».

Eppure, la sua ragione non è relativa al desiderio di farsi vedere «come un super femminista», né si tratta di un banale capriccio: «Al contrario di quello che di solito porta la gente a mantenere il proprio cognome, vale a dire preservare l'eredità della propria famiglia, la ragione per cui io ho deciso di cambiarlo è proprio quella di creare la mia eredità, la mia identità. Questa decisione - afferma Matt - ha fatto meraviglie per la mia salute mentale»

Per quanto riguarda il nome, Matthew dichiara che «non è male, è carino anche se non è originale. Tutti conoscono un Matthew. Io ne conosco sei. Una volta, ho lavorato in un team composto da 4 Matthew. Mi ha dato fastidio... anche se non dovrebbe. Erano tutti adorabili ma ho comunque sentito parte della mia identità sgretolarsi nello stare intorno ad altri tre Matthew». 

Crisi di identità

Eppure, il problema principale era relativo al cognome, non altrettanto comune ma lo stesso di una celebrità che portava anche lo stesso nome. Il fatto che una persona avesse già consolidato il proprio status utilizzando il suo stesso nome e cognome ha messo profondamente a disagio Matthew, che ha colto l'occasione per liberarsi da questo peso il giorno del matrimonio. 

Per quanto riguarda i figli, poi, non ci sono problemi: «Sarà bello essere una famiglia e avere tutti lo stesso cognome, almeno finché non lo cambieranno quando si sposano, se decideranno di farlo. O magari anche loro avranno una crisi di identità, chi lo sa!». Matthew afferma che i suoi genitori inizialmente sono rimasti un po' sorpresi, ma avendo mantenuto il suo cognome come secondo nome, ha in qualche modo mantenuto il legame con il passato. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA