Specializzando napoletano vola in Tanzania: «Lavorerò all'ospedale di Tosamaganga grazie al progetto Cuamm»

Domenico Alessandro Oliviero è originario di Napoli, si sta specializzando in pediatria all'università di Pisa

Domenico Oliviero
Domenico Oliviero
Lunedì 26 Febbraio 2024, 13:00
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Originario di Napoli, 28 anni, specializzando in Pediatria all’Università di Pisa, Domenico Alessandro Oliviero è pronto per partire per la Tanzania. Dal 29 febbraio, per sei mesi, sarà all’Ospedale di Tosamaganga, a sud della capitale Dodoma, grazie al progetto Jpo (Junior Project Officer) di Cuamm che permette agli specializzandi di fare un’esperienza in Africa riconosciuta nel loro percorso formativo di giovani medici.

«Ho sempre voluto fare un’esperienza come medico in Africa – racconta Domenico Alessandro, che è anche volontario del gruppo d’appoggio del Cuamm a Pisa -.

Poi ho conosciuto una collega che ha preso parte al progetto Jpo e così ho deciso anche io di intraprendere questo percorso».

Domenico in attesa di partire per la Tanzania è rientrato a Napoli per lavorare al pronto soccorso dell’Ospedale Santobono, dove ha avuto l'opportunità di ampliare le sue competenze nell'ambito dell'emergenza e urgenza pediatrica: «Sono molto felice di andare a Tosamaganga. Ma non c’è solo l’entusiasmo perché so che dovrò affrontare diverse sfide quando sarò lì. È la mia prima volta in Africa sub-sahariana e ho deciso di partire senza troppe aspettative. Idealmente parto con una “valigia vuota” perché preferisco riempirla lì».

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Il Cuamm opera in Tanzania dal 1968 e nel 2022 ha supportato 42 strutture sanitarie con oltre 100 operatori, soprattutto locali. L’ospedale di Tosamaganga, dove andrà Domenico Alessandro, e in cui Cuamm è presente dal 1970, ha 192 posti letto e offre servizi a una popolazione di 315.000 abitanti. Situato in un’area rurale, riesce a garantire servizi pediatrici e parti sicuri per migliaia di mamme, ma anche prevenzione e trattamento della malnutrizione infantile, cure contro la malaria, la tubercolosi, l’HIV e le malattie croniche come ipertensione e diabete.

Tre lunghi anni di pandemia hanno purtroppo indebolito un già fragile sistema sanitario e registrato una significativa riduzione dell’accesso agli ospedali. E poi i cambiamenti climatici, la siccità e l’instabilità dovuta ai conflitti. Un terribile circuito vizioso dove povertà, malattia e miseria determinano altra povertà, malattia e miseria.

La vita in Africa è una corsa ad ostacoli, una salita accidentata dove fatiche si sommano a fatiche e pesi a pesi, con il rischio finale di rimanere schiacciati, con il rischio che a pagare siano sempre e solo i più poveri, e le fasce più deboli, mamme e bambini. La sfida è restare accanto alla popolazione africana nelle sue battaglie quotidiane, che diventano ogni giorno sempre più grandi. Per questo, per Medici con l’Africa Cuamm è ancora più importante dare continuità ai progetti e fornire assistenza sanitaria a chi ha più bisogno.

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