Bollette pazze per Imu e Tarsu: cittadini sul piede di guerra

La richiesta di riscossione a partire dal 2016. Interrogazione del Pd al sindaco.

Il Municipio di Casoria
Il Municipio di Casoria
di Domenico Maglione
Sabato 18 Febbraio 2023, 17:19
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Bollette pazze a Casoria: la società affidataria del servizio di riscossione sta notificando avvisi di pagamento relativamente al tributo Tarsu per l’anno 2016. Residenti sul piede di guerra: pronta una class action. “Si richiede di pagare anche a chi non era occupante o ai familiari conviventi, finendo in tal modo per duplicare la richiesta di esazione del tributo”, dicono alcuni cittadini mentre in campo scende anche il Pd, gruppo di minoranza in consiglio comunale.

I Democrat hanno inviato una interrogazione urgente al sindaco, Raffaele Bene, all’assessore con delega ai tributi, al presidente del consiglio comunale oltre che al Prefetto di Napoli e alla Procura generale della Corte dei Conti.

“Per sfuggire alla spada di Damocle della prescrizione, addirittura, sembrerebbe invocata l’ipotesi dell’omessa denuncia a carico di chi da decenni paga regolarmente, finendo per falsare la realtà e ponendo a carico dei cittadini l’onere diabolico di dover dimostrare, a distanza di sette anni, di aver proceduto al pagamento a fronte della vigenza dell’obbligo di conservazione quinquennale delle ricevute di pagamento”, scrivono nell’interrogazione i consiglieri comunali Cassettino, Graziuso, Ramaglia, Esposito e Rullo.

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Secondo questi ultimi, con la notifica dell’intimazione di pagamento a soggetti diversi da quelli obbligati è come se l’Ente stesse tentando una illecita duplicazione di pagamento, ovviamente maggiorata di penalità ed interessi, situazione che si realizza soprattutto nel caso di superamento del termine di scadenza per la proposizione del ricorso. “Il fenomeno è di così vasta portata da far emergere chiara un’ipotesi di un’istruttoria basata su dati errati: è come se fosse stata utilizzata l’attuale anagrafica dei nuclei familiari retrodatandola arbitrariamente al 2016 dove, nella maggior parte dei casi, la composizione familiare era oggettivamente diversa dall’attuale”, affermano i rappresentanti del partito democratico.

Se così fosse, comunque, si genererebbe un ulteriore problema, che è quello del mancato accertamento a carico dei nuclei familiari presenti nel 2016 e che successivamente si sono trasferiti in altro comune, così come per le società non più presenti sul territorio.

 “Ove l’ipotesi prospettata fosse fondata avremmo il paradosso che l’amministrazione, a mezzo della società affidataria, anziché conseguire il risultato della lotta all’evasione, ha sortito l’effetto di generare un insopportabile meccanismo di allarme sociale, gravando e perseguendo il cittadino oltre ogni misura, obbligandolo a sostenere un onere cui non è tenuto, ovvero quello di dover dar conto della propria situazione tributaria seppur non vincolato da alcun obbligo verso l’ente”, si legge altresì nell’interrogazione. Le bollette arretrare non riguardano solo il 2016 ma anche gli anni 2017 e 2018. “E’ necessario che il sindaco e il suo esecutivo intervengano con urgenza adottando azioni e iniziative per ripristinare la legalità ed evitare di ingenerare situazioni di allarme sociale destinate ad avere pesanti ricadute sulla cittadinanza”, sottolineano i cittadini. Intanto, si sta profilando la proposizione di una class action che inevitabilmente, dicono, sarà portata all’attenzione degli organi giudiziari sia di natura contabile che penale

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