Caivano, sgomberi al Parco Verde: «Da qui non andiamo via. Costruiremo una tendopoli»

Il portavoce Luigi Sirletti ha lanciato un appello dalla scuola Viviani

Il portavoce del Parco Verde Luigi Sirletti
Il portavoce del Parco Verde Luigi Sirletti
di Rosaria Rocca
Venerdì 1 Marzo 2024, 18:38 - Ultimo agg. 4 Marzo, 07:33
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Il Parco Verde di Caivano continua la battaglia contro gli sgomberi. I giorni passano veloci e gli occupanti temono per il proprio futuro. 

Questo pomeriggio, il portavoce Luigi Sirletti ha lanciato un appello dalla scuola Viviani del rione: «Togliere la casa a un bambino vuol dire togliere tutto. Togliere la casa a un bambino vuol dire fallire. I bambini non devono vivere con l’ansia di non conoscere il proprio destino, di non sapere se potranno frequentare o meno le stesse scuole. Mettetevi nei panni dei genitori che vivono questa situazione. Già noi del Parco Verde siamo discriminati ed etichettati a livello nazionale. Si finanzia per riqualificare il Centro sportivo e non per abbattere e ricostruire questo quartiere». 

Luigi era palesemente commosso, mentre raccontava la sua storia: «La mia situazione è la stessa di tante altre famiglie.

Mio padre non lavorava e aveva me e mio fratello disabile. Eravamo bambini. C’era questo alloggio vuoto in cui mancava la porta d’ingresso e anche il wc. All’epoca, mio padre si autodenunciò alle autorità e gli fu concessa la residenza e il canone». 

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Il Parco Verde non è disposto a mollare la presa: «Chiediamo il blocco degli sfratti e di regolarizzare le nostre posizioni. Non è possibile vivere ogni giorno con l’ansia». 

Il silenzio della platea è stato, infine, rotto da un messaggio disperato arrivato dai lati della sala: «Siamo pronti alla tendopoli, perché metteremo le tende nel Parco Verde. Da qui non andiamo via. Costruiremo baracche. Siamo pronti anche a gesti estremi». 

Solo pochi giorni, il prefetto di Napoli Michele di Bari era stato nella chiesa di don Maurizio Patriciello per incontrare le 254 famiglie a rischio.

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